Centro Boeri sequestrato a Norcia, questa è una strana burocrazia

Non è bastato il terremoto che ha tolto tutto a questa povera gente

Centro Boeri sequestrato a Norcia, questa è una strana burocrazia

di Morena Zingales
NORCIA –«Nico’ noi siamo con te, se ti dimetti la daresti vinta alla burocrazia e a loro. Combatti ferocemente:  noi e l’Italia intera siamo con te!» Questo è uno dei tanti messaggi inviati al sindaco Nicola Alemanno da parte del suo popolo, il popolo di Norcia, un popolo stanco, disperato e stremato. Non è bastato il terremoto che ha tolto tutto a questa povera gente, ma ora ci si mette anche la legge che con i suoi cavilli burocrati, per niente chiari agli addetti ai lavori, li sta facendo esasperare ancora di più.

Tante le parole dette oggi in conferenza dal sindaco di Norcia, anche lui stanco dopo aver ricevuto il secondo avviso di garanzia per il sequestro del Centro Polivalente di Norcia realizzato dall’architetto Boeri, indagato anche lui. Non bastava quello di Ancarano? La legge ha colpito ancora, sequestrato e fatto chiudere anche il centro Boeri, Norcia 4.0. Il sindaco vuole mollare e ha detto che sta pensando di rinunciare al suo incarico di Primo Cittadino di Norcia.

«C’è da qualche parte qualcosa che non funziona, trovo profondamente ingiusto che l’interpretazione di queste ordinanze si faccia alle spalle della nostra gente. Lo ha detto oggi il sindaco in pubblica piazza. Adesso sarà difficile, ma non soltanto Norcia, anche fuori da qui, sarà difficile spiegare a  un funzionario che prende 1500 euro al mese che deve assumersi la responsabilità di firmare un atto, di farlo a cuor leggero».

C’è un abuso edilizio alla base di tutto questo: «Non stiamo ragionando di mazzette o di aver speso bene o male i soldi, ragioniamo di un abuso edilizio, di aver utilizzato alcune procedure di autorizzazione, piuttosto che altre. La scelta è stata quella che ci consentiva di fare prima, perché non avevamo un anno e mezzo di tempo per poter creare un luogo dove vederci, per far tornare i nostri ragazzi a stare insieme, dover far aggregare le nostre famiglie, dove far partire la nostra città, non c’era tutto questo tempo, perché la gente se ne sarebbe andata».

«Adesso – tuona il sindaco di Norcia – venga qualcuno che dica a quelli di Castelluccio che il centro che stiamo costruendo, la delocalizzazione dei ristoranti non è provvisoria, perché anche lì faremo delle fondazioni in calcestruzzo. Qualcuno dovrà dirci che cosa dobbiamo fare, questo il sindaco e la comunità di Norcia si aspetta».

Non c’è più un luogo, la conferenza stampa di oggi è avvenuta all’aperto: «Nel frattempo stiamo facendo una conferenza stampa in mezzo a piazza San Benedetto, dobbiamo annullare la stagione teatrale, qui avremmo avuto l’assemblea dei borghi più belli d’Italia, avremmo avuto i concerti di Umbria Classica, avremmo il maestro Muti. Io ho organizzato tutto ciò che ritenevo di fare per rilanciare la nostra comunità. Non abbiamo più un posto dove farlo, non ce l’abbiamo più, faremo un consiglio comunale all’aperto su un palco, in piazza sperando che non piova, non abbiamo più un luogo, le tende le abbiamo smontate».

Alemanno è rispettoso dei magistrati e del loro lavoro: «Capisco che se le norme non sono chiare, il magistrato deve fare il suo mestiere e che tutto questo debba essere fatto sulle spalle del sindaco e sulle spalle di una comunità che si smarrisce. Noi – ha concluso il sindaco- siamo riusciti a uscire fuori da questo terribile momento, siamo stati capaci, tutti insieme, di avere di nuovo fiducia nel futuro. L’auspicio è che questa cosa possa risolversi il prima possibile, ma non sarà così, passeranno mesi e noi oggi siamo senza quella struttura».

E adesso? Non c’è più tempo! Non resta che affidarsi al buon senso del Presidente della Repubblica, che tante volte è venuto in Valnerina. Solo lui ha il potere di sistemare le cose, nel più breve tempo possibile.

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