Mal di Pietre, un film in programmazione a Perugia al Frontone Cinema

Una donna è costretta a instaurare una relazione con un uomo che non ama

Mal di Pietre, un film in programmazione a Perugia al Frontone Cinema

PERUGIA – Una donna è costretta a instaurare una relazione con un uomo che non ama. Un giorno incontra l’amore vero e progetta una fuga. E’ Mal di Pietre un film per la regia di Nicole Garcia. E’ in programmazione al Frontone Cinema all’aperto il 3 settembre alle ore 21,30. Gabrielle vive in un piccolo paese nel sud della Francia. I genitori la fanno sposare con José, Quando però si ritrova affetta da calcoli renali e viene inviata in una casa di cura sulle Alpi incontra un ufficiale e se ne innamora. Saranno le situazioni della vita a decidere cosa ne sarà del suo desiderio.

Nicole Garcia ha deciso di adattare il romanzo di Milena Agus attratta, per sua stessa dichiarazione, dall’idea di quello che può essere il destino di una donna. Si può sicuramente affermare che senza la presenza di Marion Cotillard nel ruolo di Gabrielle e quella di Alex Brendemùhl al suo fianco nei panni del marito José il film avrebbe prestato il fianco a più di una critica negativa. Perché era sufficiente un piccolo falso nell’interpretazione e Gabrielle poteva trasformarsi in una ninfomane di paese da far sposare o da far internare in un (come si chiamavano allora) manicomio.

Invece nel corpo e negli sguardi che Cotillard le regala si legge tutta la sofferenza interiore di una donna che, negli anni Cinquanta, attende quella liberazione femminile che seguirà solo nel decennio successivo e di cui ci viene data testimonianza nella situazione familiare della sorella. Ma questo non è solo un film di una donna (regista) su una donna (personaggio e attrice) perché il ruolo del marito José viene trattato con pari attenzione e, si potrebbe quasi dire, tenerezza. Dinanzi alla domanda se abbia fatto la guerra lui risponderà che l’ha vista.

Questa risposta vale su un piano storico per la Guerra Civile spagnola ma è anche applicabile al conflitto che ha visto scatenarsi nella sua compagna e al quale non ha voluto partecipare come belligerante geloso scegliendo piuttosto il ruolo di persona in grado di capire pur soffrendo. Questo capacità di entrare nell’intimo dei personaggi passando dalla pelle al pensiero salva il film anche dal rischio del mélo fine a se stesso portandolo a un livello decisamente superiore.

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