Anni ed anni di violenza subita in silenzio, Carabinieri arrestano etiope

La situazione è esplosa nel dicembre scorso, quando all'ennesima minaccia

Anni ed anni di violenza subita in silenzio, Carabinieri arrestano etiope PERUGIA – Anni ed anni di violenza subita in silenzio. E’ quello che è stato costretto a sopportare un uomo di 80 anni, perugino e pensionato nel corso nel tempo. Un ragazzo di quarant’anni dell’Etiopia, in Italia dall’inizio degli anni 90, è stato arrestato dai Carabinieri di Perugia e Castel del Piano per i reati di maltrattamenti in famiglia, estorsione, rapina, lesioni aggravate. Un episodio raccapricciante che è emerso solo dopo la denuncia della vittima e che risale dalla fine degli anni 90. L’uomo a seguito dell’ennesimo episodio estremo di violenza che ha subito si è recato al comando dei carabinieri raccontando il tutto.

I fatti: l’arrestato oggi quarantenne, ma all’epoca 18enne, viene ospitato dall’anziano, all’epoca professore universitario, nella mansarda della propria abitazione a Castel del Piano, togliendolo da una casa famiglia e riuscendo a garantirgli un sostentamento economico a tutte le sue esigenze, mantenendo anche la figlia che l’etiope aveva avuto qualche anno prima. Le richieste economiche erano sempre più invasive e pressanti. L’anziano non poteva più sostenerle e da qui comincia il calvario fatto di violenza, aggressioni e sevizie. L’etiope schiaffeggiava, una volta gli ha anche lesionato la gola con un coltello, aggredendolo anche con bastonate. La prima estorsione avviene nel 2000 con dodici milioni di lire che l’uomo dà sotto minaccia, minacce che continuano ad evolversi nel corso degli anni per l’acquisto di beni mobili, come automobili e motocicli. Negli ultimi due anni corrispondeva 500 euro settimana, più il sostentamento economico della figlia e tutte le spese ordinarie e i viaggi all’estero per la sua formazione a Londra. La situazione nel corso degli anni diventa sempre più asfissiante. L’uomo – emerge dalla denuncia – subisce delle lesioni importanti, con fratture multiple al volto, al naso e agli arti. La vittima le giustificava sempre, sia ai sanitari dove andava a medicarsi, sia ai suoi familiari, come cadute accidentali. Non ha mai denunciato ai familiari le sevizie che ha subito.

Il ragazzo etiope addirittura lo ha costretto a modificare due volte il testamento, la prima intestando la metà dell’eredità, la seconda l’intera eredità, designandolo come unico erede. La situazione è esplosa nel dicembre scorso, quando all’ennesima minaccia l’anziano è stato tenuto sulla sedia per due ore con le mani sulle ginocchia e vessato con un mattarello. Il tutto per l’acquisto di una motocicletta del valore di 10 mila euro. L’anziano si è rivolto ai carabinieri, prima a Perugia e poi a Castel del Piano e lì è stata ricostruita a ritroso l’intera vicenda. L’ultimo episodio che lo ha spaventato a morte è stata la minaccia rivolta anche nei confronti dei suoi familiari. L’etiope ha giustificato queste violenze con una mancanza di affetto. Violenze che venivano anche causate da un forte abuso di alcol (birra e vino). I carabinieri sono intervenuti e in un mese sono riusciti a raccogliere tutti gli elementi di colpevolezza condivisi dal gip Carla Giangamboni e dal pm Massimo Casussi, che hanno consentito ai militari di eseguire la misura cautelare in carcere per tutelare l’anziano.

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