Valnestore, legali comitati cittadini, faremo opposizione all’archiviazione
I comitati cittadini con la loro azione hanno dato il via all’inchiesta non si arrendono. Dopo la notizia della richiesta di archiviazione da parte dei pm perugini, Paolo Abbritti e Gemma Miliani, di un filone dell’inchiesta sulle ceneri della centrale di Pietrafitta interrate in Valnestore, prosegue la battaglia. Una conferenza stampa si è tenuta questa mattina a Perugia alla presenza dei difensori dei 237 cittadini e comitati della Valnestore. Si tratta di persone offese tra parenti delle vittime (deceduti tra il ’92 e il 2017) e altri malati colpiti da tumore.
Secondo i pm non è possibile stabilire un nesso causale diretto tra la presenza delle ceneri della centrale, oltre trecentomila tonnellate interrate in Valnestore, e la morte per tumore dei residenti, quindi per i reati di omicidio colposo, lesione colpose e inquinamento ambientale. Resta il reato di omessa bonifica a carico di Enel.
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«Noi faremo opposizione all’archiviazione – ha detto uno dei legali del comitato cittadini, l’avvocato Valter Biscotti -. Noi lo riteniamo primariamente un fatto importante. Il pubblico ministero ha basato le richieste di archiviazione sulla base di relazioni fatte dalla Asl, Usl e Arpa che di fatto erano i soggetti che dovevano controllare e prevenire eventuali malattie. Noi chiederemo semplicemente che sia un ente, un soggetto terzo a esprimere un parere e una valutazione».
La chiusura delle indagini risale a un anno fa. Sotto indagini nove funzionari di Enel distribuzione e Valnestore sviluppo e secondo quanto riferiscono gli avvocati potrebbero aver chiesto la messa alla prova che porterebbe alla successiva estinzione del reato, effettuando la bonifica richiesta.
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