Un milione di euro per Umbria Jazz, per legge, lo ha detto Marina Sereni
PERUGIA – «La “leggina” è molto semplice, includiamo Umbria Jazz nel novero dei festival che saranno finanziati ogni anno con un milione di euro. Importante sì per i soldi, ma soprattutto per il riconoscimento di vedere il Festival inserito tra quelli che sono i festival più importanti d’Italia nel mondo. Un sostegno che per l’Umbria è anche strategico per risollevarsi dopo il dramma del terremoto».
E’ la stessa presidente della camera dei deputati, Marina Sereni (Pd) a dare la notizia durante la conferenza stampa di presentazione del programma del festival di Umbria Jazz. Invitata a parlare dalla presidente Catiuscia Marini, Sereni ha detto che: «Ho semplicemente fatto quello che penso sia giusto fare da parlamentare umbra, insieme a tutti gli altri colleghi umbri. Lo dico in premessa, la legge porta la mia prima firma, ma che è stata sottoscritta da tutti i colleghi eletti in questa regione».
«Si tratta di una semplice modifica – spiega – di una piccola legge, che esiste nel nostro Paese dal 2012, che prevede il sostegno a favore di alcune grandi manifestazioni, riconosciute come patrimonio di carattere nazionale e internazionale, come, ad esempio, il Rossini Festival, il Festival Pucciniano di Torre del Lago, il Festival dei Due Mondi, Ravenna Manifestazioni, ho aggiunto di recente il Festival Verdi di Parma ed Europa Roma Festival. Noi – spiega – , per Umbria Jazz, abbiamo seguito lo stesso iter, è una legge nazionale che riconosce alcune grandi manifestazioni culturali che si muovono sul classico. Ormai possiamo considerare anche il Jazz come classica nel senso che appartiene al grande patrimonio culturale del mondo. Il Jazz italiano è diventato un jazz così importante nel mondo grazie proprio ad Umbria Jazz. Un grande Festival che ha promosso i nostri musicisti fuori dall’Italia. e che, quindi, ha portato l’Umbria, ma soprattutto l’Italia nel mondo».
Sereni ha, in chiusura del suo intervento, annunciato che la “leggina è già passata in Commissione, non ci sono state osservazioni ed emendamenti, è sostenuta da tutti i parlamentari che in aula, il sei giugno saranno chiamati a voltarla.
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