Trump nuovo ordine mondiale rassegna stampa 8 nov 2024
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L’ex presidente Donald Trump riemerge come figura centrale nella geopolitica globale, annunciando nuove aperture con Vladimir Putin e delineando una visione strategica che punta a ridefinire le alleanze internazionali. Trump sostiene la necessità di un “nuovo ordine mondiale” dove il dialogo tra USA e Russia possa stabilire equilibri più stabili, mentre le tensioni aumentano tra le nazioni europee e cresce la preoccupazione per una perdita di potere dell’Unione Europea.
Il conflitto di interessi tra i protagonisti della scena internazionale, tra cui Stati Uniti, Russia, Cina e India, lascia l’Europa in uno stato di incertezza e vulnerabilità. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è alle prese con una crisi politica interna, aggravata dalle difficoltà economiche che mettono in discussione il futuro della Germania come motore economico dell’Europa. Critiche a Scholz arrivano da varie direzioni, con uno scontro politico intenso in corso.
In Italia, cresce la preoccupazione per le spese militari, tema al centro di un aspro confronto tra il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e il ministro della difesa Guido Crosetto. Il dibattito verte sulla necessità di bilanciare le spese militari con gli altri bisogni economici nazionali, sollevando interrogativi tra la popolazione e generando divisioni all’interno del governo.
Sul fronte dell’occupazione, si registrano difficoltà in settori cruciali, con migliaia di lavoratori licenziati a causa delle crisi aziendali, come nel caso di Nissan, che ha annunciato tagli significativi.
Negli ultimi giorni, la situazione in Medio Oriente ha subito una significativa escalation con l’intensificarsi delle azioni militari nella Striscia di Gaza e in aree limitrofe. Le operazioni delle forze israeliane hanno colpito vari obiettivi nella regione, mentre Hamas ha continuato a rispondere con lanci di razzi verso città e insediamenti israeliani. Questo conflitto, già in uno stallo complesso, ha provocato centinaia di vittime e sfollati, aggravando la crisi umanitaria in corso. La comunità internazionale si è attivata, ma il dialogo e i tentativi di negoziato restano difficili a causa delle divergenze politiche e della continua escalation sul campo.
Le ultime azioni militari
L’esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti aerei sulla Striscia di Gaza, colpendo basi di Hamas e infrastrutture strategiche. Questi attacchi hanno devastato zone residenziali e portato alla distruzione di edifici civili, causando un aumento delle vittime tra i civili palestinesi. Le fonti locali stimano che il numero delle vittime sia ormai arrivato a diverse centinaia, con un numero significativo di feriti e dispersi.
D’altra parte, Hamas ha continuato a lanciare razzi verso il territorio israeliano, colpendo obiettivi civili e strutture militari nelle aree limitrofe alla Striscia. La risposta di Israele è stata rapida, con una serie di raid che mirano a ridurre la capacità offensiva del gruppo militante. Tuttavia, i combattimenti non accennano a ridursi, e gli osservatori internazionali esprimono preoccupazione per una possibile escalation verso un conflitto più esteso.
Il bilancio umanitario
La popolazione civile palestinese, già provata da anni di conflitto e isolamento, sta affrontando una crisi umanitaria acuta. Le agenzie umanitarie internazionali hanno riferito di carenze di beni di prima necessità, farmaci e accesso all’acqua potabile. Le strutture sanitarie di Gaza sono sovraccariche, e le organizzazioni come Medici Senza Frontiere e ONU stanno cercando di inviare aiuti, nonostante le difficoltà logistiche e le limitazioni imposte dai blocchi militari.
Anche in Israele, la popolazione vive nel terrore dei continui lanci di razzi. Le città vicine a Gaza hanno visto migliaia di cittadini sfollati e numerose strutture danneggiate. Il governo israeliano ha istituito rifugi d’emergenza e intensificato le misure di sicurezza per proteggere i civili, ma l’incertezza rimane alta.
Le reazioni internazionali
La comunità internazionale ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation e ha esortato entrambe le parti a ridurre le ostilità. ONU e Unione Europea hanno condannato l’uso della forza contro i civili e chiesto la fine immediata delle ostilità. Tuttavia, le riunioni del Consiglio di Sicurezza ONU non sono ancora riuscite a raggiungere una risoluzione unanime a causa delle divergenze tra i membri permanenti.
Inoltre, alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno espresso sostegno a Israele, affermando il diritto alla difesa del Paese contro i razzi di Hamas. Altri, come l’Iran, sostengono la causa palestinese, complicando ulteriormente la possibilità di negoziati diretti.
Possibili sviluppi e futuro del conflitto
Gli analisti ritengono che il conflitto potrebbe estendersi ulteriormente, coinvolgendo altri attori regionali come il Libano e la Siria, dove milizie alleate a Hamas potrebbero intervenire. Anche la popolazione civile, sia israeliana che palestinese, potrebbe essere maggiormente coinvolta nei combattimenti, con un ulteriore aumento del numero delle vittime e degli sfollati.
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