Il tesoro ritrovato di Gerardo Dottori, svelato alla sede perugina Luisa Spagnoli

La scoperta è di Francesca Duranti, storica dell'arte e vice presidente degli Archivi Dottori

Il tesoro ritrovato di Gerardo Dottori, svelato alla sede perugina Luisa Spagnoli PERUGIA – E’ riemerso dopo un anno di lavori di restauro nello stabilimento perugino dell’Azienda Luisa Spagnoli, un “tesoro artistico” del futurista Gerardo Dottori (1884-1977). Nicoletta Spagnoli, Amministratore Delegato e Presidente dell’azienda, ha deciso di riportare alla luce un intero ciclo pittorico celato sotto l’intonaco, restituendo alla città di Perugia un’importantissima testimonianza di duplice valenza: artistica e sociologica.

La scoperta è di Francesca Duranti, storica dell’arte e vice presidente degli Archivi Dottori, che da tempo si interrogava su possibili interventi del futurista nella fabbrica Spagnoli, avendo archiviato le immagini di alcune opere dell’artista sul tema della fabbrica di Santa Lucia e sui “famosi” Conigli d’angora. Dopo approfondite ricerche, si imbatté in un documentario RAI su Luisa Spagnoli in cui comparivano immagini sconosciute del cortile della fabbrica di Perugia, dove si leggevano chiaramente interventi pittorici all’ingresso delle botteghe artigiane. Confrontandosi con gli altri esperti di Dottori, Massimo Duranti, Andrea Baffoni e Antonella Pesola, si pensò subito al futurista per la morfologia dei volti e altri suoi stilemi tipici. Si intuì presto la possibilità che fossero rimasti nascosti sotto un nuovo intonaco passato in una fase successiva. Nicoletta Spagnoli espresse immediatamente la volontà di approfondire il discorso facendo fare dei saggi sulle pareti, affidandole alle mani esperte delle restauratrici Alessia Fumi e Annamaria Mantucci, alle quali si deve il merito di aver riportato alla luce l’interessante ciclo pittorico.

Quarta generazione della dinastia Spagnoli, Nicoletta Spagnoli conosceva l’artista futurista perugino di fama, ma nulla sapeva del suo intervento nella fabbrica di famiglia perché quando tornò dall’America, negli anni Ottanta, per prendere la direzione dell’azienda, dopo la prematura scomparsa del padre Lino, le pareti della Piazzetta degli Artigiani, dove si trova l’intero ciclo pittorico, erano già state ricoperte. Quelle pitture murali di raffinata sintesi decorativa con linguaggio tradizionale, ma con inserti futuristi, Dottori le realizzò nel 1947, anno in cui fu costruito il nuovo stabilimento della Luisa Spagnoli, la “Città dell’angora”.

Furono commissionate da Mario Spagnoli che da grande imprenditore e mecenate qual era, chiese a Dottori (ma anche a un gruppo di giovani artisti come Enzo Brunori, Domenico Caputi, Romeo Mancini, Enzo Rossi per dipinti murali all’esterno, purtroppo andati perduti) di decorare l’interno della sua nascente cittadella operaia. Sono note al mondo imprenditoriale la mentalità e la cultura di Mario, l’attenzione per gli aspetti estetici e sociali (l’asilo nido, la piscina ed altri servizi) che mise nel realizzare la Città dell’angora, convinto che un tocco d’arte avrebbe concorso a creare un ambiente di lavoro sereno e stimolante, dal quale tutti, proprietà e dipendenti, avrebbero tratto beneficio. Il disegno architettonico di questo luogo, ancora oggi leggibile, ricorda quello di un villaggio autosufficiente. I padiglioni erano collegati da vialetti alberati, dove erano inserite le officine dei vari artigiani che lavoravano per l’azienda. Alla maniera delle antiche botteghe, erano allineate lungo le strade intorno a una piazza centrale, chiamata Piazzetta degli artigiani, come in un antico borgo umbro.

Ed è qui che Dottori realizzò interventi murali, uno per ogni bottega. Il ciclo pittorico si apre sotto il portico dell’ingresso dell’azienda con una splendida Madonna con Bambino in trono con i due angeli in adorazione che sovrastano le due figure: una composizione di stile rinascimentale non nuova per il Dottori muralista, particolarmente affezionato alle Madonne peruginesche. Si entra poi nella Piazzetta dove si viene accolti dalla Santa Lucia protettrice della bottega del fabbro, per proseguire con la segheria, il falegname, l’ebanista, il pittore, lo stagnaro, il medico, la biblioteca, il pediatra. Domina le composizioni la tecnica pointilliste, tipica di Dottori e non mancano, fra il linguaggio figurativo, accenti futuristi come nell’identificazione simbolica dell’esplosione della bombola dello stagnaro.

Oggi, grazie alla sensibilità di Nicoletta Spagnoli, pronipote della fondatrice della casa perugina di moda, imprenditrice di successo che ha consolidato la diffusione del marchio di famiglia nel mondo, è stato possibile compiere lo svelamento di questo importante ciclo pittorico che conferma il talento di Dottori, ma anche l’intuizione dell’imprenditore illuminato. Il mutuo legame tra attività produttive e impegno creativo, per la famiglia Spagnoli, è una lunga tradizione cominciata con la fondatrice.

L’azienda, facendosi promotrice di iniziative a favore di tutta la comunità, è sempre stata radicata nel tessuto sociale della terra umbra e il suo successo è cresciuto di pari passo, stimolandolo, con il progresso economico e culturale di Perugia. La famiglia ha gestito direttamente questa attività con scelte innovative e talvolta coraggiose, ma sempre mantenendo inalterato il rispetto per le radici e offrendo sostegno ad attività artistiche e culturali nel territorio da cui la sua lunga storia si è dipanata. Questa generosa tradizione si rinnova oggi con l’impegno di Nicoletta Spagnoli nel riportare alla luce a favore di tutta la collettività questo tesoro artistico che rischiava di andare perso per sempre.

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