Sempre più possibile il museo del cioccolato a Perugia, ne parla anche Michele Fioroni

Intervista a Eugenio Guarducci, patron di Eurochocolate

Sempre più possibile il museo del cioccolato a Perugia, ne parla anche Michele Fioroni

Michele Fioroni, l’assessore più votato al marketing della città di Perugia, ha detto che “la Città del Cioccolato e il Mercato Coperto, con le sue nuove funzioni, possano convivere bene in centro storico. Anzi, aggiungo che uno spazio dedicato al cioccolato lo vedrei all’ex cinema Lilli. Lo ha detto a La Nazione Umbria. Qualche settimana fa, seguendo Eugenio Guarducci alla fabbrica/museo del cioccolato, riportammo una lunga intervista del patron di Eurochocolate dove si rimetteva ancora sul tavolo l’ipotesi di realizzare uno spazio permanente per il cacao, il cioccolato e le produzioni affini – con annessi e connessi – anche a Perugia e in particolare al Mercato Coperto.

Oggi, anche se già aveva twittato qualche cosa, l’assessore allo Sviluppo economico, Michele Fioroni – appunto tirato in ballo più volte – ha detto questo a Michele Nucci del La Nazione sulla rubrica “La città al microscopio”.

«Sarebbero utili entrambi i contenitori naturalmente – spiega –: il progetto pensato da Eugenio Guarducci sarebbe un forte attrattore turistico diurno e nel fine settimana; il Mercato Coperto è legato alla filiera territoriale, è una rigenerazione urbana che troverebbe utenti soprattutto nella città, nella regione: qui si potrà fare spesa, cenare, aperitivi dalle 7 del mattino alle 2 di notte. E questo potrebbe accadere in contiguità con il recupero del Turreno. Non è da escludere – aggiunge Fioroni – che i due progetti possano rientrare dentro al Mercato Coperto, anche se non credo gli spazi possano essere sufficienti».

E anche sulla questione del commercio in centro storico, Fioroni ritiene che «per rivitalizzare l’acropoli servirebbe poter avere una capacità di orientamento del soggetto pubblico, in cui si possano sviluppare modelli di governance privata di un’area pubblica sulla quale l’autorità di governo concede alcuni poteri demandando, anche dal punto di vista formale, alcune funzioni. L’esperienza di modelli simili – conclude – ha di fatto visto lo sviluppo di progetti in grado di rendere l’area governata più attraente facendo delle stesse aree coinvolte un’autentico marchio e rendendo l’esperienza pedonale d’acquisto più gratificante».


Una città del cioccolato da fare anche a Perugia, questa è l’idea di Guarducci: «Perugia può assolutamente essere la città dove collocarlo in maniera permanente in un luogo affascinante, sicuramente curioso, non solo per coloro che amano il cioccolato, ma per coloro che amano visitare un territorio, una regione come l’Umbria, abbinando la motivazione forte come quella del cioccolato».

Dove? «Dal 20o6 che abbiamo presentato la proposta prima alla Giunta Locchi, poi alla Giunta Boccali, oggi al sindaco Romizi. Il mercato coperto – ha spiegato – ovviamente sembra il luogo più interessante. Lì, a pochi metri, nacque il laboratorio della Perugina, è un luogo che riesci a portare un turista con un attrattore nuovo, quindi, un format educativo di intrattenimento sul cacao, sul cioccolato, che fanno parte del DNA della nostra storia e della nostra città.

A Perugia – ha sottolineato il patron di Eurochocolate –  il cioccolato dà lavoro a tante persone e dobbiamo difendere questa cultura del cacao e del cioccolato. Un operazione così serve anche a questo. Noi abbiamo costruito insieme ai partner Fiera di Roma ed Elios, le fiere Elleniche, un po’ l’itinerario è il format di questa esperienza. L’Italia del cioccolato e il pezzo forte di questo percorso. Abbiamo anche realizzato un’area commerciale dove ruoteranno circa 60 aziende in questi tre mesi e un’aria choco-selfie dove poter fare degli scatti a tema cioccolatoso.

Quanto potrebbe costare? «L’investimento di una città del cioccolato, di collocare un itinerario esperienziale dentro un contenitore che già c’è, come quello del mercato coperto, può avere un investimento intorno ai 4 milioni di euro. Non è nemmeno una cifra così significativa,  ma sicuramente è quella cifra che consente di costruire un format capace di portare non 800 mila persone in 10 giorni come facciamo a Perugia da qualche anno a questa parte, ma probabilmente riusciremo anche coprire un target di quasi di 2 milioni di visitatori in 365 giorni all’anno.  A me – ha concluso – mi sembra di tirare un calcio di rigore con un portiere che nemmeno c’è in porta e quindi sarebbe difficile sbagliarlo. Questa è la mia opinione, spero di convincere altri ad avere la stessa».


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