Sconfinati, a Terni siamo sulla stessa barca dei migranti TERNI – “Sconfinati” – siamo sulla stessa barca – è la manifestazione di sensibilizzazione ed approfondimento sui temi delle migrazioni, da chi parte a chi resta nei paesi d’origine, a chi attraversa i luoghi di transito, a chi abita i paesi di approdo, promossa dall’associazione di volontariato San Martino, dalla Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia e dalla Diocesi.
Nell’esperienza di “Sconfinati”, come nei giochi di ruolo, i visitatori assumeranno l’identità delle migliaia di stranieri che scappano dalla Siria, dalla Nigeria, dal Pakistan e da tutti quei Paesi dove guerra, povertà o gli effetti dei cambiamenti climatici rendono impossibile la sopravvivenza. Riceveranno un passaporto con una nuova nazionalità. Dovranno con pochi soldi mercanteggiare con i trafficanti per assicurarsi un passaggio di fortuna. Alla fine saliranno tutti a bordo di una barca vera. Giunti all’approdo, faranno i conti con il destino: sapranno se il loro sogno potrà essere realizzato o se invece si infrangerà su un confine invalicabile che li respingerà verso il dramma da cui erano scappati. Un percorso della durata di 15 minuti, basato sulle storie autentiche raccolte dai volontari, in cui si sperimenta direttamente una millesima parte di quel che sente un migrante.
“Questa esperienza – ha commentato il vescovo padre Giuseppe Piemontese al termine della simulazione – porta a riflettere su tutti quelli che sono gli elementi del mondo dell’immigrazione, alle persone che sono al centro, alle difficoltà, alle reazioni che abbiamo noi che stiamo bene”.
Insieme al vescovo, ad effettuare la prima “attraversata” sono stati il Sindaco Leopoldo Di Girolamo e il prefetto di Terni Paolo De Biagi: “Ciò che ti fa riflettere al termine del percorso è la perdita totale di qualsiasi capacità di autonomia che hanno le persone che decidono di imbarcarsi. Sei nelle mani di altri in maniera totale – ha dichiarato il primo cittadino – e sopporti tutto quello che c’è da sopportare sperando di arrivare vivo dall’altra parte del mare” mentre il Prefetto ha sottolineato come: “Sconfinati è un’esperienza da fare ai giovani e non solo per far capire il fenomeno nella sua tragicità nel modo migliore, ovvero dall’interno e non da spettatori asettici quali siamo giornalmente”.
“Sconfinati” Si tratta di un vero e proprio percorso esperienziale che si potrà sperimentare da oggi al 18 novembre in piazza della Repubblica a Terni, nella tensostruttura appositamente allestita con la collaborazione di Caritas ambrosiana che è stata l’ideatrice del progetto.
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