Salvini di Maio, nessun incontro al Vinitaly, ma volano frecce

04/16/2018 Quattro leader, un convitato di pietra, un possibile destinatario di un mandato esplorativo. La partita di governo è entrata al Vinitaly senza però vedere ancora un finale. A Verona sono arrivati in quattro, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Luigi Di Maio e Maurizio Martina, oltre alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. E con lo stesso copione degli ultimi giorni si è litigato su Silvio Berlusconi.

SALVINI: «UNO SFORZATO PER DI MAIO». L’incontro più atteso, quello tra Di Maio e Salvini, non è avvenuto neanche per caso. I due si sono lanciati avvertimenti, evocato aperture ma, di fatto, rimasti sulle proprie posizioni. «Di Maio deve fare di più», ha incalzato Salvini, offrendo al leader del M5S il vino valtellinese «Sforzato». «Chi si ostina con il centrodestra unito fa danno al Paese», ha replicato il capo dei Cinque Stelle, riaprendo al Pd. Il botta e risposta ha sullo sfondo una vera e proprio sfida, con il Vinitaly a fare da scenografia.

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GUERRA DI POSIZIONE VERSO LE REGIONALI. Le Regionali in Molise e Friuli Venezia Giulia sono vicine e la visita alla fiera enologica è anche una prova di forza elettorale per i due leader, nella speranza che il Quirinale dia loro il tempo per superare le date del 22 e del 29 aprile. È una guerra di posizione, non una rottura. Se il Vinitaly non ha sciolto i nodi e non ha portato all’incontro tanto atteso non ha acuito, d’altro canto, neanche la distanza tra Salvini e Di Maio. Che, con frasi tutte a sfondo enologico, hanno dato l’impressione di parlarsi in vista dei prossimi giorni.

 

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