Rosatellum 2.0, un imbroglio per i cittadini? INTERVISTE
[quads id=1] PERUGIA – Sala Partecipazione piena per l’iniziativa indetta da Alleanza Popolare per la Democrazia e l’Eguaglianza. In discussione i temi legati alla Legge Elettorale attualmente in esame al Senato. “La straordinaria e qualificata partecipazione – ha affermato il capogruppo di Art. 1 MDP in Consiglio Regionale Attilio Solinas – ci dice, da una parte, che la gente è ben consapevole degli effetti negativi che l’approvazione del Rosatellum comporterebbe sulla qualità della democrazia, sulla tutela dei diritti essenziali ma anche sulla concretezza della vita delle persone. Dall’altra carica tutti noi, forze politiche e singoli cittadini, di una maggiore responsabilità nel percorso intrapreso per la costituzione di un soggetto politico alternativo e unitario della Sinistra.”I relatori dell’iniziativa, il Prof. Mauro Volpi e il Senatore Federico Fornaro, hanno entrambi focalizzato gli aspetti di incostituzionalità del “Rosatellum” che consente alle segreterie dei partiti di sequestrare la decisione sulla scelta dei 2 terzi dei candidati al Parlamento.
E così mentre la Corte Costituzionale, l’opinione pubblica e il buon senso affermano che occorre restituire legittimità democratica al processo elettorale rimettendo la decisione nelle mani dei cittadini, dall’altra partiti sempre più incontrollabili e delegittimati pensano di mantenere titolarità e potere non attraverso il consenso ma attraverso l’estorsione e il ricatto sul voto. Non a caso sia Volpi che Fornaro si sono soffermati sulla strumentalità del “voto utile” utilizzato già oggi dal Pd.
“Il voto utile – hanno affermato – è quello che si esprime per sostenere progetti utili per la società e per le istituzioni, che sono un bene comune. E la nascita e l’affermazione di un soggetto alternativo e di sinistra è indispensabile soprattutto per contrastare l’ascesa del centrodestra, facendo tornare protagonisti e riportando a votare tanti cittadini che non sarebbero andati a votare e che comunque non avrebbero mai votato per il Pd di Renzi”.
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