Ricostruzione Valnerina, per Lega Nord frenata da politica inconcludente
Da Emanuele Fiorini e Valerio Mancini Lega Nord
VALNERINA – “La rinascita della Valnerina frenata dalla politica inconcludente del Pd. Sono passati 9 mesi dalla prima scossa di terremoto dell’agosto 2016 e ancora oggi si contano gli sfollati, gran parte delle macerie non sono state rimosse e anche la viabilità resta un’utopia”. Dura la presa di posizione dei consiglieri regionali Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, che annunciano un’interrogazione urgente sul tema. “Sulla delicata questione del terremoto – spiegano Fiorini e Mancini –tante chiacchiere e pochi i fatti,come spesso accade quando si parla di Partito Democratico.
Sopralluogo Fiorini e Mancini nelle zone colpite dal sisma
Il quadro è ben chiaro, da una parte c’è il Pd e il suo totale servilismo all’Europa, dall’altra ci sono i cittadini umbri, che a parte le passerelle dei politici, non hanno visto altro. Se l’Europa non “apre il portafoglio” in un momento delicato come questo di sicuro perderà quella poca credibilità ancora rimastale.
Gli umbri hanno bisogno di progetti seri e concreti e soprattutto di un presidente di Regione con un concreto peso politico, ma stando ai risultati fin qui raggiunti, non crediamo che la Marini possa degnamente rappresentarci ancor di più dopo che, il suo stesso partito, le ha affiancato un “tutore” come Vasco Errani, commissario del tutto inconcludente. Non è un bieco attacco politico il nostro, sono i fatti a darci ragione e dopo l’ennesimo sopralluogo nelle zone terremotate da parte di alcuni militanti della Lega Nord, che ringraziamo per il supporto, abbiamo riscontrato che la situazione in tema di viabilità è pressoché immutata.
Alcune delle principali arterie, così come parte della sentieristica, sono ancora inagibili:tratti di strada sono caratterizzati da cedimenti e sono invasi da detriti, ci sono ritardi sia nel ripristino della viabilità che conduce a Visso e verso Castelluccio,sia nella messa in sicurezza della galleria di Forca Canapine, ad oggi ancora chiusa al traffico. Sul “viadotto norcino” è necessario un intervento per limitare al massimo il rischio di frane e cedimenti.
Non comprendiamo – proseguono – le scelte del Governo in tema di bandi europei per la ricostruzione delle strade: un meccanismo non funzionale, che scavalca le imprese locali e non consente la creazione di un indotto in grado di dare respiro a livello economico alle realtà presenti sul territorio. Le stesse realtà, a quanto ci risulta, che non sono state coinvolte nelle operazioni di recupero e riutilizzo dei materiali franati. Per tornare alla normalità – concludono Mancini e Fiorini – oltre a restituire un tetto alle famiglie della Valnerina, bisogna consentire ai commercianti e agli operatori turistici di riappropriarsi del proprio lavoro e ai visitatori di poter accedere a queste zone in piena comodità”.
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