Restaurata la Cappella degli Oddi a San Francesco al Prato
La Cappella degli Oddi, situata nel complesso di San Francesco al Prato a Perugia, è stata ufficialmente restituita alla città dopo un lungo intervento di restauro. Grazie al contributo della Sterling Spa nell’ambito del programma Art Bonus, la cappella ha riacquistato il suo antico splendore. L’inaugurazione ufficiale si è svolta il 17 settembre, con una cerimonia alla presenza della sindaca Vittoria Ferdinandi, del vicesindaco Marco Pierini, dell’assessore ai lavori pubblici Francesco Zuccherini e del Ceo di Sterling Simone Ferlin.
La conferenza stampa ha avuto luogo nell’ex chiesa di San Francesco al Prato, oggi auditorium, dove è stato sottolineato il significato di questa riqualificazione, che fa parte di un più ampio progetto di recupero del complesso storico. La cappella, chiusa per anni, è ora considerata un “gioiello ritrovato”, come affermato dalla responsabile della comunicazione del Comune di Perugia, Simona Cortona.
Il complesso di San Francesco al Prato
San Francesco al Prato, un antico luogo di culto francescano, si trova accanto all’oratorio rinascimentale di San Bernardino. La chiesa, edificata tra il 1227 e il 1230 per volere di Papa Innocenzo IV, divenne il sacrario delle nobili famiglie perugine. Tra i suoi patroni spiccavano figure come Braccio Fortebraccio, condottiero sepolto al suo interno, e artisti come Raffaello, il cui celebre dipinto “Assunzione della Vergine” originariamente decorava la Cappella degli Oddi.
Nel corso dei secoli, il complesso di San Francesco ha subito molte trasformazioni. Oggi, grazie al restauro, è tornato ad essere uno spazio che testimonia la grandezza culturale della città.
La Cappella degli Oddi
Alla fine della parete sinistra dell’auditorium, si accede alla Cappella degli Oddi, un tempo arricchita da opere d’arte di artisti come Benedetto Bonfigli. La cappella ospitava la celebre pala d’altare “Incoronazione della Vergine”, capolavoro di Raffaello, oggi conservata ai Musei Vaticani.
La storica dell’arte Valentina Borgnini ha illustrato la storia della cappella, evidenziando l’importanza artistica e culturale di questo luogo. Tra i tesori che vi si trovano oggi vi sono anche le spoglie di Braccio Fortebraccio e altri membri della famiglia Della Corgna, ricollocati nel corso dei lavori di restauro.
Il restauro
Il progetto di restauro della Cappella degli Oddi è stato curato dall’architetto Stefano Barcaccia, che ha descritto le sei principali azioni condotte per il recupero. Tra queste, il restauro dell’altare della Cappella del Gonfalone e la ricollocazione delle opere storiche, tra cui il Gonfalone di San Francesco al Prato, attribuito al Bonfigli, dipinto in occasione della peste del 1464.
L’intervento ha incluso la ricollocazione delle spoglie di membri illustri come Bartolo di Sassoferrato e Braccio Fortebraccio, e la realizzazione di nuovi sarcofagi per la famiglia Della Corgna. Un nuovo busto di Ascanio della Corgna, restaurato, è stato posizionato accanto alle sepolture.
Il contributo di Sterling Spa e il ruolo di Art Bonus
La Sterling Spa, fondata nel 1976, ha finanziato il progetto tramite il programma Art Bonus, un’iniziativa che permette a privati e aziende di contribuire al restauro di beni culturali. Il Ceo di Sterling, Simone Ferlin, ha sottolineato l’importanza del loro impegno per il recupero della cappella, spiegando che l’intervento rappresenta un esempio di responsabilità sociale.
Art Bonus, creato dieci anni fa, è stato definito dall’assessore Francesco Zuccherini come uno strumento che ha permesso a Perugia di recuperare numerosi beni culturali, trasformando cittadini e aziende in mecenati. Grazie a queste donazioni, la città ha potuto preservare e valorizzare il suo patrimonio storico.
Il vicesindaco Marco Pierini ha annunciato che dal 2025, Art Bonus potrà essere utilizzato anche per finanziare eventi culturali come spettacoli e concerti, ampliando ulteriormente l’orizzonte di questa iniziativa.
Le sculture e il video mapping
Un aspetto significativo del restauro riguarda le opere scultoree create dall’artista Matteo Peducci, che ha ripristinato l’altare in pietra rosso ammonitico, ricostruendolo con tecniche tradizionali e materiali provenienti dal Monte Subasio. Questo lavoro ha richiesto una ricerca approfondita sulla pietra originaria e sulle tecniche di lavorazione medievali.
Uno dei momenti più innovativi del progetto è stato il video mapping curato da Valentina Borgnini, che ha ricreato virtualmente la Pala degli Oddi. Grazie a una proiezione laser, i visitatori possono ammirare l’opera di Raffaello come era originariamente esposta nella cappella. Questo progetto vuole rendere accessibile la storia artistica e culturale del luogo, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva.
Dichiarazioni finali
La sindaca Vittoria Ferdinandi, chiudendo l’incontro, ha espresso emozione per la riapertura della Cappella degli Oddi, sottolineando come il patrimonio culturale rappresenti non solo un valore materiale ma anche un simbolo dell’identità collettiva della città.
Questo restauro, realizzato grazie alla collaborazione tra istituzioni pubbliche e privati, rappresenta un esempio di come la cooperazione tra diversi attori possa portare a importanti risultati per la comunità.
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