Presentata la stagione 2018-2019 del Teatro Morlacchi di Perugia I grandi classici come Pirandello, Goldoni, Shakespeare e Cechov insieme ai maestri come Michail Bulgakov e Victor Hugo. E poi la dignità, il dolore, l’amore, la gioia, la misericordia e la giustizia i temi universali. Ascanio Celestini, Filippo Timi, Stefano Massini, Pippo Delbono gli autori contemporanei. E’ stata presentata ieri, nel corso della tradizionale cena a Solomeo, la stagione di prosa 2018-2019 del teatro Morlacchi di Perugia.
«Il Teatro è luogo della rappresentazione, spazio pubblico dove una comunità riunita si rivela. È l’arte del corpo e della parola, è l’arte dello sguardo e della visione. Gli spazi e le città che l’accolgono sono i luoghi in cui visioni e sguardi si incontrano. Per questo ho pensato di accompagnare ogni Cartellone delle nostre stagioni di prosa con gli occhi di un artista, il fumettista belga, François Olislaeger, che da anni nelle sue illustrazioni coglie i momenti più significativi del teatro europeo». Con queste parole il Direttore del Teatro Stabile dell’Umbria, Nino Marino, ha presentato ieri la prossima stagione.
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«Gli ho proposto di venire in Umbria – ha detto – e, insieme, abbiamo fatto un percorso attraverso le città e gli spazi teatrali per tentare di cogliere l’immaginario di una comunità che ha un forte legame con il teatro. Da questo tour sono nati i suoi disegni, immagini e visioni, elaborate passando dalle città ai borghi medievali, dai teatri alle chiese e osservando affreschi, campanili e innumerevoli palcoscenici, tutti esempi di cura e tutela del patrimonio architettonico e artistico che la regione con impegno custodisce. Così, accompagnando Olislaeger, nel momento in cui mi trovo ad affrontare questa che è la mia prima Stagione teatrale da Direttore del Teatro Stabile dell’Umbria, mi sono riaffiorate alla mente tante immagini degli ultimi anni, fotogrammi di momenti vissuti, molti dei quali rappresentano per me i passaggi determinanti che mi hanno portato oggi alla guida del nostro Stabile: il mio primo incontro in un caffè di Perugia con Franco Ruggieri, l’uomo che ha concepito il sogno di un grande Teatro in Umbria, ci ha creduto e ha saputo attuarlo. Mi sono rivisto a tarda notte, in attesa del carico delle scene nei camion, quando ero amministratore di compagnia. Ho ritrovato tante emozioni, come la gioia del primo risultato ottenuto da responsabile delle relazioni internazionali, quando portai due nostre produzioni al Théâtre de l’Odéon di Parigi, e la tensione di partecipare a progetti che apparivano impossibili e contribuire alla loro realizzazione. Il privilegio di assistere alle prove nel buio della platea, vedendo pian piano una nuova creazione prendere vita. Sentirmi giorno dopo giorno parte di una grande famiglia. Ecco – ha aggiunto – dentro le proposte di questo Cartellone ci sono anche queste emozioni che si uniranno a tutte quelle che la vostra visione del teatro stimolerà, grazie all’incontro con tanti autori, registi, attori e danzatori».
Non mancheranno importanti appuntamenti d’incontro per soddisfare il desiderio del pubblico di vivere e scoprire anche quei momenti che precedono il “chi è di scena” e l’apertura del sipario. Nella Stagione teatrale 2018-2019 sarà centrale una nuova produzione dello Stabile, che sarà presentata a Solomeo in anteprima per il pubblico del Morlacchi: “Il Maestro e Margherita”, capolavoro letterario del ‘900, di Michail Bulgakov, in un inedito adattamento teatrale di Letizia Russo, una delle giovani autrici italiane, già da anni molto apprezzata anche all’estero. Lo spettacolo, diretto da Andrea Baracco, segnerà il ritorno in scena di Anna Maria Guarnieri, interprete consacrata, che, insieme a Luca Ronconi, ha tenuto a battesimo il Teatro Morlacchi. Accanto a lei, un talento di grande spessore come Michele Riondino.
Grazie agli spettacoli prodotti in tutti questi anni, lo Stabile umbro è riconosciuto come uno tra i più vivaci organismi di produzione italiani. Tale impulso produttivo, continua ad accompagnare i percorsi artistici di importanti autori contemporanei, come Lucia Calamaro, amata e stimata in tutta Europa, e sostiene ora anche la progettualità che attinge alla compagnia teatrale composta da giovani talenti umbri, tra cui Liv Ferracchiati.
Scelte, spesso coraggiose, che contribuiscono a mantenere un vivace rapporto di scambio con le scene e le platee nazionali ed europee. «Il mio desiderio – ha concluso Marino – è che il nostro teatro sia uno spazio condiviso, un luogo dove è bello ritrovarsi, un rifugio poetico, dove autori, registi e interpreti possano prendere la parola e interrogarsi sul nostro tempo per restituirci la loro visione del futuro. Questo, secondo me, è l’impegno professionale ed etico che rappresenta una promessa per il pubblico e gli artisti di domani».
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