Pontefice, giovani non mi stringono la mano, vogliono selfie, sono virtualizzati

05/15/2018 [quads id=1] Papa, giovani non mi stringono la mano, vogliono selfie, sonno virtualizzati l Papa a San Giovanni in Laterano per l’incontro con la Diocesi di Roma sulle “malattie spirituali”: «Forse ci siamo chiusi in noi stessi. Nelle parrocchie evidente stanchezza». «Ascoltiamo il grido del popolo», «tanti santi anche tra la gente che non fa catechismo» l Papa a San Giovanni in Laterano per l’incontro con la Diocesi di Roma sulle “malattie spirituali”: «Forse ci siamo chiusi in noi stessi. Nelle parrocchie evidente stanchezza». «Ascoltiamo il grido del popolo», «tanti santi anche tra la gente che non fa catechismo».

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Il Pontefice ha denunciato il grave problema della droga, intesa anche come «alienazione culturale». «I giovani sono una preda facile… Le proposte che fanno ai giovani sono tutte alienanti: dei valori, della società, della realtà, propongono fantasia di vita. Mi preoccupa – confessa Bergoglio – che loro comunichino e vivano nel mondo virtuale. Così, senza piedi per terra». Ricorda in proposito la visita di venerdì alla sede romana di Scholas Occurrentes : «C’erano tantissimi giovani, facevano chiasso, chiasso. Erano contenti di vedermi, ma pochi davano la mano, la maggior parte stava col telefonino su: “Foto, foto, selfie, selfie!”. La loro realtà è quella, quello è il mondo reale, non il contatto umano. E questo è grave. Sono giovani virtualizzati. Il mondo delle comunicazioni virtuali è buono ma quando diventa alienante ti fa dimenticare di dare la mano, ti fa salutare col telefonino».

Allora, dice il Papa, bisogna «far atterrare i giovani nel mondo reale, senza distruggere le cose buone che può avere il mondo virtuale». In questo senso aiutano tanto le opere di misericordia: «Fare qualcosa per gli altri, concretizza». Anche è fondamentale il dialogo con gli anziani: «Con i genitori no perché sono di una generazione le cui radici non sono molto ferme»; invece il dialogo coi «vecchi» aiuta ai «giovani sradicati» a ritrovare le radici necessarie «per andare avanti».

 

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