Polemiche sul Pentagono per l’uccisione di civili in Siria e Iraq video



Gli Stati Uniti continuano a negare che alcun civile sia stato ucciso nei recenti raid aerei condotti dalla coalizione sulla provincia siriana orientale di Deir Ezzor, dove ancora permangono consistenti sacche di resistenza armata da parte dello Stato Islamico.

Secondo i dati diffusi dall’osservatorio siriano per i diritti umani almeno 40 civili – in maggioranza donne e bambini– sarebbero rimasti uccisi nei bombardamenti. In particolare, i raid avrebbero colpito zone residenziali nei villaggi attorno alla città di Hajin, al confine con l’Iraq.

Notizie che ora rischiano di assestare un ulteriore colpo di immagine al Pentagono, sommandosi al procedimento giudiziario appena iniziato nei confronti di Edward “Eddie” Gallagher, ufficiale veterano e pluridecorato dei Navy SEALs, accusato da una corte militare di una serie infinita di crimini di guerra compiuti, a quanto sembra, durante le operazioni per la liberazione della città irachena di Mosul dalle forze dello Stato islamico.

Jerry Dunleavy@JerryDunleavy

“Navy Chief Petty Officer Edward Gallagher faced an Article 32 hearing in San Diego on Wednesday over allegations he used a knife to execute a wounded ISIS fighter in the Iraqi city of Mosul in 2017.”

The charge sheet for the accused Navy SEAL below.

Tra la lunga lista di orrori attribuiti a Gallagher ci sarebbe il fuoco indiscriminato sui civili, l’uccisione con un coltello di un prigioniero adolescente e l’intimidazione dei commilitoni che erano cosÌ sconcertati dalle sue azioni che sembra avessero iniziato a sabotarne il fucile da cecchino e a sparare colpi d’avvertimento per mettere in fuga i civili, prima che fossero uccisi dai suoi proiettili. “Eravamo arrivati al punto in cui passavamo più tempo a proteggere i civili che a combattere lo Stato islamico” avrebbero dichiarato alcuni soldati della sua squadra in un’udienza preliminare.



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