Omicidio a Foligno, registrate le immagini dell’assassino di Postiglione
Omicidio Foligno – Salvatore Postiglione, 56 anni, muratore residente a Foligno, è stato ucciso all’alba di giovedì con tredici coltellate mentre si trovava in un parcheggio pubblico. Le autorità locali stanno vagliando con attenzione i video di sorveglianza che hanno ripreso l’intera aggressione accanto alla Citroen station wagon della vittima, con cui Postiglione era arrivato per raccogliere i colleghi e portarli al cantiere, come faceva quotidianamente.
Dalle registrazioni emerge che l’aggressore si trovava già sul posto, probabilmente consapevole delle abitudini della vittima e della sua presenza nel parcheggio in quella fascia oraria. Sebbene il video abbia documentato il momento dell’aggressione, la qualità delle immagini, complici la distanza e una fitta nebbia presente al momento del delitto, non consente di identificare chiaramente il volto dell’assassino. Tuttavia, i fotogrammi acquisiti sono attualmente oggetto di analisi da parte degli investigatori per individuare ulteriori elementi utili all’identificazione del responsabile.
Dai primi riscontri emerge l’ipotesi che Postiglione conoscesse il suo assassino, poiché l’uomo non mostra segni di difesa o tentativi di fuga, suggerendo che potesse trattarsi di una persona familiare. Per questo, le indagini si concentrano ora sui rapporti professionali e sulle recenti interazioni dell’operaio con i colleghi, dato che lavorava come dipendente storico di un’azienda edile di Foligno, dove godeva della fiducia del datore di lavoro e aveva incarichi di responsabilità, tra cui il trasporto dei colleghi sul luogo di lavoro.
Postiglione viveva a Foligno da oltre vent’anni, trasferitosi dalla Campania nel contesto della ricostruzione post-sisma del 1997. Appartenente alla sigla sindacale Filca Cisl, era conosciuto negli ambienti sindacali per la sua dedizione professionale e attenzione alle proprie condizioni lavorative, come ha ricordato il segretario territoriale della Filca Cisl, Emanuele Petrini. La vittima era impegnata nel settore edile, mantenendo alta attenzione alle regolarità contributive e previdenziali, e aveva una reputazione di affidabilità.
Postiglione ha cresciuto due figli, di 18 e 16 anni, insieme alla moglie Graziella. Le indagini si stanno ora concentrando su eventuali dissapori o contrasti con altri lavoratori, in particolare tra quelli coinvolti nella stessa azienda e nelle mansioni di cantiere. La scientifica, intanto, è al lavoro sulle registrazioni, cercando elementi che possano fornire dettagli fisici sull’assassino.
Le immagini catturate, riprese da una videocamera privata presente nella zona, sono considerate un supporto cruciale per le forze dell’ordine, che stanno proseguendo con verifiche incrociate su tutti i dettagli visivi e fisici dell’aggressore nella speranza di stringere il cerchio attorno a un sospetto.
La comunità di Foligno resta sconvolta dall’accaduto. Chi conosceva Salvatore Postiglione lo descrive come un uomo dedito al lavoro e alla famiglia, senza conflitti apparenti o situazioni personali che avrebbero potuto giustificare una tale violenza. Tuttavia, l’aggressione, portata avanti con evidente rabbia e ferocia, suggerisce che il movente potrebbe essere legato a un’esplosione improvvisa di rabbia. Le autorità continuano a lavorare intensamente per chiarire ogni aspetto della vicenda e assicurare alla giustizia il responsabile di questa tragica morte.
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