Milano in profondo rosso, sale lo spread, venerdì nero
Il giorno dopo la rottura nel governo giallo-verde, è un bagno di sangue per la borsa italiana: a metà mattinata è già a -2,3 % con lo spread che sale intorno ai 230 punti. Prevedibile, ma se il trend continuerà ad essere questo è difficile immaginare che il presidente della Repubblica, tenendo in mano le redini della situazione politica, non agisca per contrastare.
Nel venerdì nero per la borsa è atteso inoltre il giudizio dell’agenzia di rating Fitch che l’ultima volta aveva dato all’Italia la tripla b con outlook negativo. Se gli investitori internazionali, vista l’incertezza politica, già da tempo hanno iniziato a vendere periodicamente in maniera massiccia i titoli di Stato italiani, una parte dell’imprenditoria del Nord, aveva chiesto con forza alla Lega una rottura con i 5 stelle, il partito del reddito minimo garantito, il partito del Sud, del nuovo assistenzialismo.
Potranno gioire ora che la rottura c’è? Lo diranno i prossimi mesi, scavalcato il passaggio della legge di stabilità, che se si andrà al voto a fine ottobre verrà fatta in tutta fretta da un ministro appena nominato, e scongiurati l’esercizio provvisorio e l’aumento dell’IVA, inevitabili se il nuovo governo non farà in tempo ad approvare la legge di stabilità entro il 31 dicembre.
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