di Luana Pioppi
Mario Biondi ed i Quintorigo a Umbria Jazz, serata brasiliana all’Arena. 22/07/2018 Grande voce e tanti consensi per Mario Biondi che si è esibito all’Arena, davanti ad un mumeroso pubblico, nella penultima sera di Umbria Jazz accompagnato dai Quintorigo. Ha aperto il concerto con “Rivederti”, la canzone con cui ha partecipato al Festival di Sanremo 2018. Brano inserito nel suo ultimo album intitolato “Brasil”, uscito in Italia lo scorso marzo. Si tratta di un grande omaggio al Brasile, un progetto che viene da lontano e corona un sogno per il cantante catanese. È un vero e proprio viaggio nelle molteplici sfaccettature della musica brasiliana attraverso brani inediti e rivisitazioni di grandi classici che il cantante catanese reinterpreta passando agilmente dal portoghese all’inglese, francese e italiano.
Durante il concerto Biondi ha eseguito i brani del suo album come “Upside Down” e “Devotion”. È stata notevole la sua performance soprattutto nei pezzi con impostazione soul-funk come “Take me to the stars”, “Felicidade” e “Sophia”. Coinvolgente anche nelle interpretazione di capisaldi della bossanova come “Eu sei que vou te amar”, “Luiza” di Jobim o nella versione bossa di “Smooth Operator” di Sade.
Biondi è sempre stato ispirato dal Brasile anche grazie alla sua passione per Al Jarreau mi ha trasferito questa febbre – cantava le sue canzoni degli anni ottanta – e poi anche per Djavan, Ivan Lins, Jobim o Vinicius De Moraes. Il disco, il 12esimo della sua carriera, è stato registrato e prodotto in un anno di lavoro a Rio de Janeiro da Mario Caldato (già produttore di Seu Jorge, Marisa Monte e Jack Johnson) e da Kassin, collaboratore di Caetano Veloso.
Biondi ha più volte calcato il palco dell’Arena Santa Giuliana, e sempre in ottima compagnia. I frequentatori più assidui del festival ricorderanno serate straordinarie a partire dall’ esordio nel 2008 con la Duke Orchestra, a poca distanza della rivelazione di Biondi sulla scena internazionale.
Tutto era cominciato con il singolo This Is What You Are (con gli High Five di Fabrizio Bosso) e soprattutto con quella voce baritonale (“il Barry White italiano”, si disse) che allora presero letteralmente d’assalto le classifiche di tutto il mondo. È tornato a Perugia il 2010 con Incognito, il 2013 con Pino Daniele, il 2014 in una lunga “vocal night” in compagnia di Al Jarreau e Take 6.
In questi anni il crooner-soul man catanese ha inanellato successi, si è concesso collaborazioni importanti, ha frequentato palcoscenici di grande visibilità come Sanremo. Mario Biondi è diventato in un tempo relativamente breve uno degli artisti italiani più popolari anche all’estero.
Foto di Morena Zingales e video di Marcello Migliosi
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