di Gigi Piccolo
L’ultimo numero di Umbria Settegiorni giornale di Gigi Piccolo, direttore Francesco Castellini – Da decenni l’Umbria è scesa nell’oblio più assoluto al punto tale da raggiungere il maggiore declassamento regionale nei rilevamenti nazionali effettuati da Istat sullo stato dell’economia italiana, confermate dalle recenti indagini di Union Camere e Banca d’Italia, riferite alla nostra regione. Sarebbe facile attribuire le conseguenze dello stato di salute economica, finanziaria e sociale dell’Umbria soltanto alla cattiva politica; dobbiamo invece riflettere sui no – stri errori e trovare soluzioni unita- rie con la mera finalità di rilanciare l’intero sistema regione considerando come riferimento l’attuale foto- grafia del territorio. Le sigle sindacali unite lanciano se- gnali di allarme per la crescente cri- si delle aziende, lamentando le difficoltà di trovare accordi istituzionali e soluzioni ottimali per scongiurare i licenziamenti di operai e dirigenti dopo la cassa integrazione. Da anni in Umbria non si fa altro che propagandare attraverso i media su come e dove trovare soluzioni efficaci per affrontare il gravoso problema ma il “Quando” non arriva mai e viene istintivo chiedersi “Perché”.
Le conseguenze sono evidenti: in Umbria ogni anno si registrano 8.000 po- veri in più. La nostra, tra le regioni del Centro Italia, è quella con la percen- tuale più alta di famiglie sotto la soglia di povertà relativa, come riporta il nostro servizio a pagina 9. La situazione di difficoltà continuerà a rimanere delicata, basta analizza- re i dati dell’Inps per quanto riguarda la Cig (Cassa integrazione guadagni), e la Naspi (Disoccupazione) commentati da Mario Bravi, presidente dell’Ires di Cgil. Per quanto riguarda il dato complessivo della Cig, in Umbria ad aprile 2018 le ore utilizzate sono state pari a 476.225, contro le 300.176 di aprile 2017.
In particolare, si è verificato un aumento della Cig ordinaria (+31.72%) e della Cigs (Cassa integrazione straordinaria) del 350.12%. E’ rimasta Stabile sostanzialmente la Cig di solidarietà ed è invece in calo la Cigd (Cassa in deroga). Ancora più preoccupante è il dato re- lativo alla Naspi, che è una prestazione economica che sostituisce la disoccupazione. Infatti in Umbria la richiesta di prestazione Naspi, ha riguardato 22.485 persone nel 2016, 23.665 nel 2017 e 5.791 nei primi 3 mesi del 2018. E’ dunque evidente che la situazione dell’Umbria è giunta ad un punto massimo di criticità. Occorrono soluzioni urgenti ed immediate che veda- no istituzioni, associazioni, imprese ed imprenditori uniti nel raggiungimento di un obiettivo comune non impossibile che abbia come finalità primaria il rilancio della regione attraverso idee e progetti di sviluppo concreti e non aleatori. In un mondo globalizzato tutto è possibile, anche le imprese più difficili. Occorre svegliarsi bene ed essere posi- tivi nel pensiero come nell’operatività.
L’immagine polverizzata dell’Umbria potrebbe essere rilanciata a partire dal Turismo, perché questa è la prima voce di bilancio del nostro Pil regionale e, last but not least, mediante il rilancio del- le nostre prestigiose università, perché queste possono offrire molto all’econo – mia del nostro territorio. Purtroppo non si può parlare di turi- smo se prima non si affrontano le pro – blematiche legate alla mobilità; in par- ticolare mi riferisco al nostro aeropor- to che deve essere finanziato per essere più ricettivo, e poter trovare compagnie aeree credibili ed, infine, al sistema fer- roviario, dove il settore dell’alta velo- cità ha già fornito valide ed oggettive indicazioni per proseguire sulla giusta via, in tal senso la Regione ha dato se- gnali positivi per il futuro. Umbria svegliati, domani è un altro giorno!
Commenta per primo