La video rassegna stampa dei giornali, in pdf, di venerdì 19 giugno 2020

I giornali pronti da sfogliare e scaricare, consultazione con commento


I giornali pronti da sfogliare e scaricare, consultazione con commento

La video rassegna stampa dei giornali, in pdf, di venerdì 19 giugno 2020

Coronavirus, in Italia leggero aumento della terapia intensiva il 18 maggio

E’ stabile l’aumento giornaliero dei contagi da coronavirus in Italia, secondo il bollettino della protezione civile, con un incremento di 333 casi rispetto al 17 giugno, quando si era registrata una crescita di 329. Il dato della Protezione civile comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Il numero dei casi totali il 18 giugno è arrivato a 238.159. Scendono a 4 le regioni ad aumento zero: Umbria, Valle D’Aosta, Molise e Basilicata.

Torna a salire il numero l’incremento giornaliero delle vittime per coronavirus in Italia: sono 66 al 18 giugno, rispetto alle 43 al giorno prima.

Il numero totale delle vittime in Italia sale dunque a 34.514. E sono saliti a 180.544 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto di 1.089. Mercoledì l’aumento era stato di 929.

Dopo settimane di calo, tornano a salire i ricoveri in terapia intensiva dei malati di coronavirus: sono 168 i pazienti ricoverati nei reparti di rianimazione, 5 più de giorno prima.

I malati ricoverati con sintomi scendono invece sotto i tremila e sono ora 2.867, con un calo di 246 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare scendono a 20.066. Sono 23.101 i malati di coronavirus in Italia, 824 in meno.

Elaborazione grafica di Salvatore Sonni

Aborto farmacologico, le donne si ribellano e scendono in piazza, 21 giugno

In piazza per la libertà delle donne. Domenica 21 giugno 2020 alle ore 17 in Piazza IV Novembre, la RU2020 – Rete umbra per l’autodeterminazione – animata dalle numerose realtà associative femministe e singole donne dell’Umbria, promuove una mobilitazione contro la delibera con cui la Regione Umbriavuole limitare la libertà di scelta delle donne sull’interruzione volontaria della gravidanza introducendo l’obbligo del ricovero anche per l’aborto farmacologico.

“Riteniamo – scrivono in una nota – che questa scelta non sia a tutela della salute delle donne, come sostenuto dalla presidente Tesei, ma che vada nella direzione esattamente opposta: prevedere un ricovero ospedaliero di tre giorni, forzato e inutile, rende il momento dell’interruzione della gravidanza ancor più difficile e doloroso.Peraltro il tutto avviene in un momento particolarmente delicato per il sistema sanitario regionale, a causa dell’emergenza Coronavirus”.

  • Decisione che fa arrestare l’Umbria

“Siamo convinte – aggiungono – che questa decisione, che fa arretrare l’Umbria, allontanandola dalle prassi ormai affermate nei Paesi europei più avanzati, nasconda, neanche tanto velatamente, la volontà di frapporre degli ostacoli all’esercizio di un diritto riconosciuto dalla legge e conquistato dalle donne dopo anni di lotte. Vogliamo che dall’Umbria parta la modifica delle retrograde linee di indirizzo del 2010 e che come in Europa la RU486 venga somministrata nei Consultori e fino a 9 settimane di gestazione. Il problema, ancora una volta, quando si parla di aborto, è sempre lo stesso, la pretesa della politica di trasformare un fatto personale in pratica di dominio pubblico, decidendo cosa sia giusto o sbagliato per le donne”.

Le donne per queste ragioni domenica saranno in piazza per dare visibilità alla straordinaria risposta che in questi giorni le donne di tutta l’Umbria e non solo hanno dato di fronte a questo attacco ai diritti e libertà. La manifestazione si svolgerà in sicurezza con mascherine, rispettando la distanza di sicurezza.

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