Legge di bilancio 2019 alla prova del fuoco, perché non va bene secondo Ue


Legge di bilancio 2019 alla prova del fuoco, perché non va bene secondo Ue

La Legge di bilancio italiana 2019 è stata bocciata dalla Commissione Europea soprattuto per due capitoli precisi: la riforma delle pensioni e il reddito di cittadinanza, elementi che potrebbero far esplodere il debito italiano e generare squilibri macro-economici, soprattutto per un disavanzo eccessivo vista la mole del debito pubblico italiano.

La nuova geometria delle pensioni

Le pensioni erogabili con 38 anni di contribuiti e a 62 anni di età, costeranno allo stato italiano 7 miliardi di euro. Le donne di 58 anni, se dipendenti e 59 se autonome, con 35 anni di contributi, potranno andare in pensione. In questo modo si abolisce la famigerata legge Fornero che aveva fortemente penalizzato coloro che erano sul punto di andare in pensione.

Reddito di cittadinanza

Per il reddito di cittadinanza, che costerà circa 9 miliardi di euro, è previsto un assegno da 780 euro mensili a capi famiglia disoccupati che accettano di fare un lavoro socialmente utile e frequentare corsi di formazione per poter rientrare stabilmente nel mercato del lavoro. Dopo 3 proposte non accettate si perde il diritto all’assegno mensile.

Le altre misure

Fra le altre misure il taglio delle pensioni superiori ai 4500 euro al mese non giustificate da contributi realmente pagati, la progressiva abolizione dei contributi all’editoria, la semplificazione della fatturazione.

Ma se non ci sarà accordo con Bruxelles?

L’Europa potrà allora multare l’Italia con una ammenda da 800 milioni di Euro e sospendere i fondi europei non solo strutturali. L’Italia ha dimostrato negli ultimi anni di crescere molto meno dei principali paesi dell’euro zona: ultima in classifica.

L’incubo delle agenzie di rating

Il rischio maggiore per il governo di Roma viene dal collocamento sui mercati dei propri titoli di Stato, cioè il noto indice Spread che segnala la fiducia degli investitori nell’Italia. Sulla base di questo meccanismo le agenzie di rating rischiano di squalificare l’economia del Bel Paese.

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