La Lega ufficializza la crisi: presentata in Senato mozione di sfiducia a Conte
La Lega ufficializza la crisi di governo. Il Carroccio ha presentato in Senato una mozione di sfiducia nei confronti del premier Giuseppe Conte. Dopo le parole degli ultimi giorni era un passaggio necessario per avviare formalmente le procedure che potrebbero portare a nuove elezioni (anche se non si tratta dell’unico scenario possibile).
Il presidente del Senato Elisabetta Casellati ha convocato la conferenza dei capigruppo per lunedì 12 agosto alle ore 16: in questa sede saranno discussi tempi e modalità di voto della mozione.
Il presidente del Senato Elisabetta Casellati ha convocato la conferenza dei capigruppo per lunedì 12 agosto alle ore 16: in questa sede saranno discussi tempi e modalità di voto della mozione.
I tempi in caso di voto
Una volta sciolte le camere devono passare almeno 45 giorni – ma non oltre 70 – prima delle elezioni, anche se per organizzare il voto all’estero servono almeno 60 giorni. Considerando che, stando alle ultime indiscrezioni, per lo scioglimento delle camere bisognerà attendere ancora almeno una decina di giorni, la prima data utile per eventuali elezioni sembra essere quella del 27 ottobre.
Il che porta dritti alla questione più delicata. Siamo nel pieno della sessione di bilancio, cioè il periodo dell’anno in cui il governo deve decidere i piani economici del paese: è in questo periodo che vengono presentate la nota di aggiornamento del Def, il Documento programmatico di bilancio da inviare alla Commissione europea e, per ultima, la legge di bilancio che deve essere approvata entro il 31 dicembre.
Considerando che, dando per buona la data del 27 ottobre, dopo il voto bisogna attendere almeno altri 20 giorni per l’insediamento dei nuovi parlamentari e l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato, le consultazioni del presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo non comincerebbero prima di fine novembre. Visto poi che non è possibile prevedere la durata delle consultazioni – l’ultima volta si è votato il 4 marzo e il governo si è insediato il primo giugno, quasi tre mesi dopo – è facile intuire come approvare la legge di bilancio entro il 31 dicembre sarebbe un’impresa al limite del possibile.
Il precedente inedito
C’è poi la questione legata alla posizione di Matteo Salvini. Se si andasse al voto sarebbe la prima volta che uno dei candidati principali alla carica di premier riveste anche il ruolo di ministro dell’Interno, ovvero il titolare del dicastero che deve supervisionare e garantire la regolarità delle operazioni di voto.
La stoccata di Conte
Ieri in tarda serata il premier Giuseppe Conte ha parlato ai giornalisti in una conferenza stampa improvvisata a Palazzo Chigi, cominciata subito dopo il comizio di Salvini a Pescara. Conte ha usato toni duri nei confronti del ministro dell’Interno, ricordandogli come per avviare una crisi di governo sia necessario passare attraverso il Parlamento: “Venga in Parlamento a spiegare perché vuole la crisi: il mio governo ha lavorato, non era in spiaggia“. La risposta della Lega è arrivata questa mattina, con la presentazione della mozione di sfiducia.
Oggi, come prevedibile, la borsa di Milano ha aperto in rosso e ha continuato peggio perdendo già alle 11 il 2,3 % mentre lo spread è volato a oltre 230. In giornata è atteso il giudizio di Fitch che nell’ultimo ‘voto’ aveva dato all’Italia una tripla B con outlook negativo.
“Siamo pronti a chiarire in Parlamento – ha detto oggi Salvini – anzi speriamo che il presidente del Consiglio arrivi già settimana prossima. Io ho convocato tutti i parlamentari della Lega, nonostante siamo in pieno agosto, lunedì a Roma”.
Dalle parole del vicepremier è emerso come le elezioni vengano ormai date per scontate, anche se l’ultima parola in merito spetta comunque al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che una volta formalizzata la crisi darà il via alle consultazioni con gli schieramenti politici.
“Non si è deciso se correremo da soli – ha precisato Salvini -. Abbiamo un’idea di Italia per i prossimi cinque anni che sottoporremo a chi la condivide con noi”.
“Chi perde tempo vuole solo salvare la poltrona“, aveva scritto qualche ora prima su twitter il ministro dell’Interno, che ieri sera ha rotto gli indugi chiedendo di andare al voto quanto prima e avanzando la sua candidatura come presidente del Consiglio.
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