Incidenti stradali in Umbria, nel 2016 incremento rispetto al 2015
[quads id=1]FONTE ISTAT – PERUGIA – Nel 2016 si sono verificati in Umbria 2.382 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 35 persone e il ferimento di altre 3.337. Rispetto al 2015, si registra un incremento degli incidenti (+4,2%), superiore alla variazione rilevata nell’intero Paese (+0,7%), e dei feriti (+0,6%), quest’ultima lievemente inferiore alla media nazionale (+0,9%). Il numero delle vittime della strada, invece, diminuisce del 45,3%, valore nettamente superiore al dato nazionale (-4,2%) (Prospetto 1).PROSPETTO 1. INCIDENTI STRADALI, MORTI E FERITI PER PROVINCIA, UMBRIA.
Anni 2016 e 2015, valori assoluti e variazioni percentuali
PROVINCE | 2016 | 2015 | Variazioni %
2016/2015 |
||||||
Incidenti | Morti | Feriti | Incidenti | Morti | Feriti | Incidenti | Morti | Feriti | |
Perugia | 1.715 | 28 | 2.404 | 1.613 | 45 | 2.338 | 6,3 | -37,8 | 2,8 |
Terni | 667 | 7 | 933 | 672 | 19 | 980 | -0,7 | -63,2 | -4,8 |
Umbria | 2.382 | 35 | 3.337 | 2.285 | 64 | 3.318 | 4,2 | -45,3 | 0,6 |
Italia | 175.791 | 3.283 | 249.175 | 174.539 | 3.428 | 246.920 | 0,7 | -4,2 | 0,9 |
L’Umbria rispetto agli obiettivi europei
I Programmi d’azione per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili.
In Umbria, nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 32,5%, meno della media nazionale (-42,0%); nel periodo 2010-2016 si registrano variazioni, rispettivamente del
-55,7% e -20,2%. Sempre fra 2010 e 2016 l’indice di mortalità sul territorio regionale è passato da 2,7 a 1,5 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale è rimasto inalterato (1,9)
In Umbria, nel 2016, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), deceduti in incidente stradale, è di poco inferiore alla media nazionale (45, 8% contro 46,1%) con la differenza più ampia fatta registrare dagli ultrasessantaquattrenni (Umbria 40,0%, Italia 31,8%).
Guardando agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è anch’esso inferiore nel 2016 a quello nazionale (42,9% contro 49,3%). Tuttavia, negli ultimi sei anni (2010-2016) l’incidenza di pedoni deceduti è cresciuta di più in Umbria (da 15,2% a 20,0%) rispetto all’intero Paese (da 15,1% a 17,4%)
I costi sociali
I costi sociali degli incidenti stradali quantificano gli oneri economici che, a diverso titolo, gravano sulla società a seguito delle conseguenze di un incidente stradale. Nel 2016, il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in circa 17,4 miliardi di euro per l’intero territorio nazionale – 286,8 euro pro capite – e in 219,7 milioni di euro – 246,8 euro pro capite – in Umbria; la regione incide per l’1,3% sul totale nazionale.
Il rischio di incidente stradale
Tra il 2015 e il 2016 tutti gli indicatori di rischio diminuiscono: l’indice di lesività scende di 5,1 punti percentuali, da 145,2 feriti ogni 100 incidenti a 140,1; l’indice di mortalità passa da 2,8 decessi ogni 100 incidenti a 1,5 e quello di gravità da 1,9 a 1,0 morti ogni 100 persone che hanno subito lesioni. L’incidentalità rimane concentrata nelle aree maggiormente abitate e nella rete viaria principale umbra con più alta densità di traffico (E45, Raccordo autostradale Perugia-Bettolle, SS3 Flaminia) (Figura 2). Gli incidenti più pericolosi si verificano, invece, in centri minori: l’indice di mortalità è pari a 1,3 nei comuni con più di 15.000 abitanti e a 2,3 negli altri comuni. L’indice di mortalità diminuisce nei due comuni capoluogo, nel comune di Perugia passa da 3,1 decessi ogni 100 incidenti del 2015 a 1,0 nel 2016 e nel comune di Terni da 2,0 a 0,2.
Nel 2016 il maggior numero di incidenti (1.589, il 66,7% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 14 morti (40,0% del totale) e 2.153 feriti (64,5%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano del 5,2% in ambito urbano e del 3,2% sulle strade extraurbane, mentre diminuiscono del 3,2% sulle autostrade e raccordi. Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire sulle autostrade (3,3 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade extraurbane (2,6).
La quota più elevata di incidenti avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane (45,5% del totale in entrambe). In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 26,9% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (12,8%) e in curva (8,4%). Lungo le strade extraurbane il 29,3% degli incidenti si verifica in curva, il 12,0% nei pressi di una intersezione stradale.
I mesi e le ore più a rischio
Nel periodo primaverile ed estivo la concentrazione degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra maggio e settembre si contano 1.056 incidenti (il 44,3% degli incidenti dell’anno) in cui hanno subìto lesioni 1.450 persone (43,5%) e 26 sono decedute (74,3%, Figura 5). Oltre l’80% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 2 e le 3 della notte (4,4 morti ogni 100 incidenti) e tra le 5 e le 6 del mattino (3,7), con valori di molto superiori alla media giornaliera (1,5) (Figure 6 e 7). L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 1,2 decessi ogni 100 incidenti. Il valore massimo della mortalità è stato raggiunto il venerdì notte lungo i tratti di strada extraurbani (7,1). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 45,5% degli incidenti notturni, il 33,3% delle vittime e il 42,1% dei feriti.
Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche
In Umbria il 58,6% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva all’80,5% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 19,5% del totale regionale.
Nel totale dei Centri il numero delle vittime è in calo del 55,8% rispetto al 2015. Questo risultato è la sintesi di una diminuzione dei decessi in tutte e tre le tipologie di Centri ma soprattutto nei comuni del Polo (-59,3). E’ da rilevare l’incremento degli incidentinei comuni classificati come Periferici (+59,5%). Nelle Aree interne rimangono stabili i decessi e diminuiscono i feriti (-1,5%) mentre aumentano gli incidenti (5,2%).
PROSPETTO 2. INCIDENTI STRADALI, MORTI E FERITI PER TIPOLOGIA DI COMUNE, UMBRIA.
Anno 2016, valori assoluti, valori percentuali e variazioni percentuali
TIPOLOGIA DI COMUNE | 2016 | Variazioni % | |||||||||
2016/2015 | |||||||||||
Numero comuni | % | Incidenti | % | Morti | % | Feriti | % | Incidenti | Morti | Feriti | |
Polo | 4 | 4,3 | 1.218 | 51,1 | 11 | 31,4 | 1.663 | 49,8 | 1,8 | -59,3 | 0,5 |
Polo intercomunale | 5 | 5,4 | 178 | 7,5 | 3 | 8,6 | 243 | 7,3 | 15,6 | -50,0 | -0,4 |
Cintura | 26 | 28,3 | 522 | 21,9 | 9 | 25,7 | 763 | 22,9 | 5,7 | -52,6 | 3,0 |
Totale Centri | 35 | 38,0 | 1.918 | 80,5 | 23 | 65,7 | 2.669 | 80,0 | 4,0 | -55,8 | 1,1 |
Intermedio | 40 | 43,5 | 397 | 16,7 | 11 | 31,4 | 569 | 17,0 | -0,5 | – | -7,9 |
Periferico | 17 | 18,5 | 67 | 2,8 | 1 | 2,9 | 99 | 3,0 | 59,5 | – | 65,0 |
Totale Aree interne | 57 | 62,0 | 464 | 19,5 | 12 | 34,3 | 668 | 20,0 | 5,2 | – | -1,5 |
Umbria | 92 | 100,0 | 2.382 | 100,0 | 35 | 100,0 | 3.337 | 100,0 | 4,2 | -45,3 | 0,6 |
Gli indicatori statistici di mortalità e gravità, nel 2016, evidenziano una situazione più critica nelle Aree interne, dove si registrano valori (rispettivamente 2,6 e 1,8) superiori alla media regionale (1,5 e 1,0). Gli indici di mortalità e gravità raggiungono quota 2,8 e 1,9 nei Comuni Intermedi, rimanendo pressoché invariati rispetto al 2015 e diminuiscono in quelli Periferici. Nei comuni dei Centri questi indici decrescono.
I comportamenti a rischio e le persone coinvolte
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (67,2%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (707 casi, 10 vittime e 1.041 feriti), seguita dal tamponamento (437 casi, 3 decessi e 738 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (4,1 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita del veicolo (2,4) e l’urto con veicoli in fermata o arresto (2,0). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 1,7 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,4 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la velocità troppo elevata, la guida distratta e il mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 48,9% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide per il 22,4%, la guida distratta per il 18,9% e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per il 10,6%.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (6,3 per 100 mila abitanti) e i 30-44enni (5,0 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 68,6% delle vittime e il 67,9% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 11,4% dei morti e il 22,6% dei feriti, i pedoni il 20,0% dei deceduti e il 9,5% dei feriti. L’85,7% dei pedoni rimasti vittime di incidente stradale ha più di 64 anni e oltre il 41% dei pedoni feriti appartiene sempre alla stessa fascia di età. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 668,3 per la classe di età 15-29 anni e a 459,9 per quella 30-44 anni.
In Umbria si contano 9 comuni che, caratterizzandosi come centri di offerta di servizi, sono classificati come Polo o Polo intercomunale. In questi comuni risiede il 50,0% della popolazione. Nelle aree di Cintura ricadono 26 comuni con il 25,0% della popolazione regionale. Nelle Aree interne (comuni classificati come Intermedio, Periferico o Ultra periferico) ricadono 57 comuni nei quali abita il restante 25,0% dei residenti nella regione.
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