Il Gubbio nei guai, finanza sequestra beni per un milione di euro e denuncia 14 persone

L'operazione è denominata Fitness & C. e si è sviluppata nei centri sportivi

Il Gubbio nei guai, finanza sequestra beni per un milione di euro e denuncia 14 persone PERUGIA – Ancora un sequestro di beni da parte della Tenenza di Gubbio dopo quello, per circa 2 milioni di euro, operato nei giorni scorsi nei confronti di una società che commercializzava bancali in legno. Si tratta, questa volta, di un’articolata operazione di polizia giudiziaria, battezzata “Fitness & C.”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia, con la quale le Fiamme Gialle eugubine hanno disvelato un giro milionario di fatturazioni fittizie e l’omesso versamento di IVA.

False fatturazioni per oltre un milione di euro, soldi in nero, Iva non versata, ingenti danni all’erario, otto aziende tra cui una società sportiva nell’occhio del ciclone. E con loro anche l’As Gubbio. Questo il bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza eugubina, al comando del luogotenente Franco Nocita. Tutto ha avuto inizio nel corso di un controllo ad una palestra eugubina che, così come accertato, operava sotto le mentite spoglie di un’associazione sportiva dilettantistica con chiare finalità elusive, svolgendo invece, di fatto, un’attività commerciale a fine di lucro.

L’attenzione dei Finanzieri veniva richiamata da alcune fatture che l’organizzazione aveva rilasciato alla società sportiva calcistica. Dopo accurati approfondimenti si è scoperta la frode: per crearsi liquidità in nero, la società calcistica aveva utilizzato la ASD ed altre otto aziende della provincia di Perugia che, a richiesta, non esitavano ad emettere fatture “gonfiate” o, peggio, riferite a prestazioni d’opera mai in realtà effettuate.

Grazie agli elementi raccolti durante l’indagine i finanzieri hanno sequestrati beni per oltre un milione di euro appartenenti ad amministratori di alcune aziende e dell’As Gubbio. Va subito precisato che sportivamente parlando il club non rischia nulla. “Un conto è la gestione amministrativa, un conto quella sportiva” è stato ribadito dagli investigatori.

Il ritorno dei contanti era assicurato dalla corresponsione dell’Iva ai soggetti emittenti e dal rientro nelle casse societarie della squadra calcistica di gran parte dell’imponibile. Come se non bastasse, per danneggiare ulteriormente l’Erario, gli imprenditori compiacenti, dopo aver emesso le fatture del tutto o in parte inesistenti, omettevano sistematicamente il versamento dell’IVA. Uno di essi, durante l’interrogatorio reso davanti agli investigatori, ha confermato la ricostruzione delle Fiamme Gialle di Gubbio che, al termine dell’indagine, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria i 14 amministratori delle 9 società coinvolte per reati che vanno dall’emissione di fatturazioni fittizie all’omesso versamento dell’Iva.

Nei giorni scorsi, in esecuzione del provvedimento del G.I.P. presso il Tribunale di Perugia, i Finanzieri eugubini hanno eseguito, nei confronti dei responsabili della società calcistica e di due delle società maggiormente coinvolte nella frode, il sequestro preventivo di oltre 1 milione di euro, in cui sono stati ricompresi partecipazioni societarie, conti correnti, fondi comuni d’investimento. Anche in questo caso, l’azione ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle Perugine, forte della solidità dell’impianto probatorio ed affiancata dall’adozione degli strumenti cautelari di natura reale disposti dall’Autorità Giudiziaria, si traduce in un effettivo recupero di risorse per le casse dell’erario, a tutela della legalità economico-finanziaria, in particolare degli operatori economici che operano lealmente nel mercato.

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