Fico: consultazioni esito positivo, dialogo Pd-M5s va avanti 26/04/2018 Settimana decisiva per le sorti del governo del paese: Roberto Fico e’ salito al Quirinale per riferire a Sergio Mattarella che la sua esplorazione per verificare se era possibile un dialogo tra PD e M5S ha avuto esito positivo. Dopo il nulla di fatto del mandato alla presidente del Senato, hanno registrato al Colle, qualcosa si muove. Ora il mandato di Fico si ferma qui e si attende che le forze politiche, in particolare M5S e PD, decidano se l’ ipotesi di dialogo puo’ diventare un vero e proprio accordo di maggioranza per dar vita a un esecutivo o se invece cio’ e’ impossibile.
Questa sera la riunione dei gruppi congiunti dei parlamentari 5 stelle, la prossima settimana la riunione del gruppo dei senatori e la direzione PD: saranno entrambi passaggi decisivi per capire se si potra’ uscire dallo stallo. A quel punto Sergio Mattarella decidera’ come procedere. Dopo due giri di consultazioni e un mandato esplorativo a Elisabetta Casellati, concentrati per quasi 20 giorni sull’ ipotesi di un governo tra centro-destra e M5S, ora e’ la volta dell’ ipotesi M5S-PD.
Una settimana di tempo per verificare se un accordo finora giudicato impossibile abbia qualche possibilita’ di nascere. Nel mezzo, oltre alla pausa del Primo Maggio, ci sono anche le elezioni in Friuli che secondo alcuni potrebbero riaprire una riflessione nel centro-destra tra Lega e Forza Italia: Matteo Salvini non ha mai chiuso la porta al Movimento 5 Stelle, e al Colle hanno registrato anche questo passaggio. Ma per ora l’ attenzione di tutti si concentra sul dibattito interno al partito di Di Maio, dove continuano a registrarsi i malumori per questa apertura ai Dem, tanto che qualcuno assicura che il forno con la Lega si potrebbe riaprire in qualunque momento. E parallelamente tutti guardano al confronto interno al PD.
Matteo Renzi continua a non vedere di buon occhio un eventuale governo rosso-giallo, e non a caso alcuni esponenti renziani oggi hanno giudicato le parole di Di Maio ne’ piu’ ne’ meno che un dito nell’ occhio all’ ex Premier. Mentre la presidente del Senato aveva certificato l’ impossibilita’ di un accordo centrodestra-M5s, Roberto Fico, salendo al Quirinale per riferire delle sue consultazioni, ha spiegato al capo dello Stato che degli spiragli esistono; il presidente ha quindi registrato che dopo due mesi di stallo qualche barlume di speranza di dare un governo al Paese c’ e’ e quindi ha deciso di dare la necessaria possibilita’ a questa opzione, come ha gia’ fatto in precedenza assecondando le richieste dei partiti.
Giovedi’ molto probabilmente tirera’ le somme, sapendo che altri scenari sono assai improbabili. Se il dialogo M5S-PD verra’ confermato dagli organismi dei due partiti, Mattarella potrebbe ‘ richiamare in servizio’ Roberto Fico per chiedere a lui di seguire da vicino le trattative per far nascere il governo; oppure potrebbe chiamare direttamente i leader dei due partiti per sentire dalla loro viva voce la promessa di un’ intesa.
Ovviamente per consolidare questo accordo, ma solo se fosse gia’ a un livello avanzato di colloqui, si potrebbe arrivare anche a un pre incarico alla personalita’ individuata dai due partiti come la piu’ capace di tenere insieme la maggioranza. Ma al Quirinale su queste ipotesi frenano: mancano ancora troppi tasselli per capire quali saranno le scelte del Presidente. Invece se l’ accordo Di Maio-Martina saltasse, il capo dello Stato potrebbe riprendere in mano la situazione e non sarebbe escluso un terzo giro di consultazioni, magari per richiamare i partiti alla loro responsabilita’ . Per evitare un ritorno al voto si era anche ipotizzato il tentativo di un possibile governo del Presidente, ma al momento sia Di Maio che Salvini si sono detti indisponibili e quindi tale esecutivo non avrebbe i numeri per raccogliere la fiducia delle Camere e dunque questo scenario viene considerato senza alcuna possibilita’ di riuscita.
A quel punto non rimarrebbe che tornare al voto anticipato, non in estate, perche’ non c’ e’ piu’ tempo, ma in autunno. Sarebbe il caso peggiore, ad avviso del capo dello Stato, che vi si piegherebbe ob torto collo: la possibilita’ abbastanza concreta di trovarsi nuovamente in uno stallo simile a quello attuale, anche visti i sondaggi, e i rischi per il bilancio dello Stato fanno giudicare a Mattarella come assolutamente non apprezzabile il ritorno alle urne, che sarebbe sicuramente una scelta che il capo dello Stato farebbe solo suo malgrado. Da oggi comunque la palla passa ai partiti, ha detto lo stesso Fico. Tocca a loro decidere.
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