E’ morto Antonio Valentin Angelillo, fu allenatore dell’Angelana, il video

Angelillo arrivò a Santa Maria degli Angeli in una situazione a dir poco disperata

E’ morto Antonio Valentin Angelillo, fu allenatore dell’Angelana, il video

dal sito dell’angelanacalcio.it
SANTA MARIA DEGLI ANGELI – Si è spento il 5 gennaio 2018 presso il Policlinico Santa Maria delle Scotte di Siena, dove era ricoverato da 2 giorni, Valentin Antonio Angelillo. L’ex allenatore e giocatore dell’Angelana aveva 80 anni; viveva ad Arezzo, città a cui era rimasto molto legato dopo aver allenato la squadra ed averla portata ad un passo dalla serie A ad inizio anni ’80. Il suo approdo a Santa Maria degli Angeli come allenatore-giocatore nel corso della prima stagione di questa società in Serie D rappresenta il punto più alto della storia giallorossa, il momento in cui la società e la città hanno viaggiato a braccetto con un’empatia, forse, raggiunta solamente nel corso dei primi anni ’80, quelli de “Lo sballo continua”, per intenderci.

Angelillo arrivò a Santa Maria degli Angeli in una situazione a dir poco disperata, con la squadra ultima reduce da 7 sconfitte consecutive. Fin dal primo allenamento la città rispose in maniera entusiastica, riversandosi letteralmente al Migaghelli per assistere al lavoro del funambolo argentino. Non poteva essere altrimenti: Angelillo a tutt’oggi vanta il record di reti segnate in Serie A con il campionato a 18 squadre con 33 reti, ed ha scritto pagine importanti della storia di club blasonati come Inter e Roma soprattutto, ma anche di Napoli, Genoa e Milan. Prima di arrivare all’Inter si era già distinto in patria con le maglie del Racing Avellaneda e, soprattutto, con quella del Boca Juniors.

Di lui Gianni Brera scriveva: “I suoi piedi si appoggiavano alla palla come un pennello ai colori in tavolozza. La sua falcata variava secondo estri e necessità agonistica. Il suo calcio era propriamente una danza ora concitata ora lieve, ora violenta ora blanda e quasi soave nei toni”. Tornando all’avventura giallorossa di Angelillo, fin dalla prima uscita contro il blasonato Grosseto (che terminerà la stagione al terzo posto in classifica, ndr) riuscì a dare una scossa importante al suo gruppo, portando a casa uno 0-0 pesante, in un Migaghelli gremito di gente entusiasta.

Erano i tempi dei 2 punti per ogni vittoria, quindi un punto contro la terza in classifica aveva un peso molto diverso da quello che può avere oggi; non fu un fuoco di paglia e l’Angelana riuscì nell”impresa di riportarsi addirittura fuori dalla zona retrocessione, nonostante i 7 punti che ad un certo punto la dividevano dal quart’ultimo posto. Ma la sfortuna volle che, nonostante si arrivò a pari punti con il Sansepolcro, si retrocesse in Prima Categoria (all’epoca non esistevano l’Eccellenza e la Promozione, ndr) per differenza reti.

Squadra, società ed allenatore non si persero d’animo e nel corso della stagione successiva misero insieme una cavalcata epica che riportò subito i giallorossi nel campionato interregionale; l’inizio di stagione non fu tra i più felici, con la Nestor e la Narnese che presero il largo in campionato. Ma a fine girone di andata l’Angelana ebbe un sussulto d’orgoglio che la portò a sconfiggere ambedue le prime della classe ed a lanciare una volata che portò l’Angelana a giocarsi tutto nella trasferta di Narni.

La Narnese si sa è un avversario particolarmente ostico, a maggior ragione in casa; neanche la neve ferma l’Angelana ed i suoi sostenitori in trasferta che, insieme, strappano il successo e prendono il volo verso la vittoria del campionato.

Vittoria suggellata nell’ultima partita casalinga contro i cugini dell’Assisi, con tanto di gigantografie di Angelillo dietro le porte, bandierine colorate disseminate in tutto lo stadio ed un aereo che, durante l’ingresso in campo dei giocatori, distribuiva volantini inneggianti ad Angelillo, alla squadra ed ai tifosi. Osannati in particolare mister Angelillo ed il presidente Linguaglossa.

Fu quella l’ultima partita di Angelillo come allenatore e giocatore dell’Angelana, ma il ricordo indelebile di quella stagione e mezzo è rimasto impresso nei cuori di tutti gli angelani, ma anche in Angelillo stesso, più volte ritornato con piacere a Santa Maria degli Angeli, sia in occasioni pubbliche che in privato. Che la terra ti sia lieve, Valentin Antonio. L’Angelana tutta fa le sue più sentite condoglianze alla famiglia Angelillo.

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