Coppia italiana fermata in Argentina per maternità surrogata

La bambina nata il 10 ottobre, divieto di lasciare il paese

Coppia italiana fermata in Argentina per maternità surrogata

Coppia italiana – Due cittadini italiani sono stati fermati venerdì scorso all’aeroporto di Buenos Aires mentre cercavano di rientrare in Italia con una neonata nata attraverso la maternità surrogata, pratica non regolamentata in Argentina. La coppia di uomini ha riferito alle autorità argentine di aver concordato la gravidanza con una donna originaria di Rosario, con l’accordo che la bambina, nata il 10 ottobre in una clinica della capitale argentina, sarebbe stata cresciuta in Italia.

Secondo fonti locali, le autorità argentine hanno deciso di bloccare la coppia impedendole temporaneamente di lasciare il paese. Il caso è stato reso noto dal quotidiano La Nacion, che ha sottolineato la difficoltà della situazione per via dell’assenza di una normativa chiara in Argentina sulla gestazione per altri. Al momento, gli inquirenti non avrebbero avviato un’indagine specifica sui due italiani né sulla donna coinvolta, ritenendo piuttosto che tutti e tre siano vittime di un sistema che sfrutta le necessità di persone in situazioni di vulnerabilità economica.

Legge Varchi e conseguenze legali per la coppia

Dal 16 ottobre 2024, l’Italia considera la maternità surrogata un reato di portata universale, ossia perseguibile anche quando praticata all’estero da cittadini italiani. La coppia rischia quindi un procedimento penale in Italia, nonostante la nascita della bambina sia avvenuta prima dell’entrata in vigore della norma. Tuttavia, secondo l’Associazione Luca Coscioni, questa legge non si applica retroattivamente. Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’associazione, ha sottolineato che la coppia italiana non dovrebbe essere penalmente perseguibile, né per la nascita della bambina né per il fermo, poiché avvenuti prima dell’approvazione della legge.

Azioni dell’Associazione Luca Coscioni e richiesta d’intervento internazionale

L’Associazione Luca Coscioni ha chiesto l’intervento delle ambasciate di 15 paesi in cui la gestazione per altri è legale, come CanadaStati UnitiGrecia e Portogallo, affinché si oppongano alle richieste di cooperazione giudiziaria provenienti dall’Italia. L’associazione ha inviato una lettera formale alle rappresentanze diplomatiche, evidenziando i rischi di una legge che viola i diritti dei cittadini italiani che scelgono di avere figli tramite la maternità surrogata in paesi esteri dove questa pratica è legale.

Secondo Gallo, l’intervento delle ambasciate è necessario per tutelare i diritti delle coppie italiane e garantire che ogni paese preservi la propria autonomia normativa. La legge Varchi, ha dichiarato, è “ingiusta e discriminatoria” e compromette i diritti dei cittadini italiani che hanno scelto di diventare genitori all’estero. La Gallo ha anche espresso preoccupazione per la mancanza di norme chiare in Argentina, ritenendo fondamentale che tutti i paesi dispongano di leggi precise per evitare potenziali abusi o forme di sfruttamento.

Il contesto argentino e le implicazioni internazionali

La gestazione per altri in Argentina è attualmente priva di una regolamentazione specifica. Questo rende difficile stabilire responsabilità giuridiche chiare in casi come quello della coppia italiana, con le autorità costrette a valutare la situazione caso per caso. In mancanza di una legge specifica, i tribunali argentini intervengono su base individuale per accertare la correttezza delle procedure coinvolte, ma la situazione può risultare complessa per chi non rispetta le pratiche stabilite.

Reazioni e dichiarazioni pubbliche

Il fermo della coppia italiana ha suscitato numerose reazioni e discussioni in Italia, con politici e attivisti che si sono espressi sul tema. Alcuni sostengono che la normativa italiana, che prevede il perseguimento penale anche all’estero, limiti ingiustamente la libertà dei cittadini italiani di accedere alla gestazione per altri in paesi dove la pratica è ammessa. Altri, invece, vedono nella legge uno strumento per tutelare i diritti delle donne vulnerabili che rischiano di essere sfruttate per motivi economici.

Prossimi sviluppi

La situazione è in attesa di chiarimenti, in particolare per quanto riguarda il divieto di espatrio imposto alla coppia in Argentina e la potenziale apertura di un’inchiesta in Italia. Gli avvocati della coppia italiana stanno monitorando la situazione, mentre l’Associazione Luca Coscioni prosegue le sue azioni di pressione diplomatica per difendere le coppie italiane che scelgono la gestazione per altri all’estero.

Il caso di Buenos Aires è emblematico di una situazione internazionale complessa, con molte coppie italiane che si trovano oggi a dover fare i conti con norme locali divergenti e regolamentazioni appena introdotte in Italia.

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