Comune di Terni, Corte dei Conti boccia piano di riequilibrio finanziario
BASTIA UMBRA – La Corte dei Conti ha respinto il Piano di Rientro del Comune di Terni. La decisione è stata deliberata oggi in Camera di consiglio e il documento ora dovrà essere trasmesso al Comune di Terni, ai Revisori dei conti, al Ministero dell’Interno e al prefetto di Terni. Il piano era stato analizzato dal Viminale, che aveva messo in evidenza alcune incongruenze con la normativa, riservandosi di verificarne la concreta attuazione, trattandosi di vendite che dovranno fare i conti con il mercato.
Conti che, evidentemente, la magistratura contabile ha ritenuto infattibili. Da qui la richiesta di dimissioni che si leva dal Movimento cinque stelle. “E’ finita la consiliatura Di Girolamo – dice Thomas De Luca – La Corte dei conti senza mezzi termini ha respinto il piano di riequilibrio certificando che tutto quello che abbiamo denunciato fino ad oggi era la verità. Si chiude la peggiore stagione politica della storia della città che ha portato il Comune alll’abisso, alla voragine del dissesto finanziario. Chi ha sbagliato deve pagare, le colpe e i debiti di questa classe politica non possono e non devono pagarle i ternani. Oggi, però, abbiamo più che mai il bisogno di ritornare a sperare, di affrontare uniti questo momento buio come una comunità. Leopoldo Di Girolamo rassegni immediatamente le sue dimissioni”. Si grida alla fine della legislatura perché era stato proprio il sindaco a dire che si sarebbe dimesso nel momento in cui avrebbe portato a termine il piano di rientro.
Enrico Melasecche, Lista civica “I love Terni”: “Abbiamo passato ore a discutere in consiglio comunale martedì e mercoledì sulla buffonata di inesistente equilibrio di bilancio. Con il collegio dei Revisori dei conti che, richiamati in III commissione dal sottoscritto alla serietà delle proprie affermazioni, hanno ritenuto doveroso un atto ulteriore molto meno assolutorio rispetto al precedente che richiamava esplicitamente lo spettro della bocciatura da parte della Corte dei Conti di un piano di rientro che rappresenta una vergognosa buffonata rispetto al quale Piacenti, Tartarin di Tarascona da Avigliano, ha avuto l’ardire di dichiarare che “la provvista per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio si sarebbe potuta materializzare anche nei prossimi trent’anni” con la conseguenza che secondo le sue fantasmagoriche asserzioni il relativo riconoscimento sarebbe potuto avvenire da qui al 2047 rispetto al un piano quinquennale. Puro avventurismo finanziario e politico da cialtroni delle pubbliche finanze e della politica, certi di poter dire e fare ciò che più loro aggrada nella impunità di una giustizia che fino ad oggi a Terni ha avuto responsabilità non lievi nel chiudere occhi ed orecchie rispetto a quello che succedeva. Dissi e ripeto, Terni ha rappresentato una enclave in questa Repubblica, che molto bene ha descritto il Presidente dell’ANAC Cantone quando ha ricordato la difficoltà, per non dire la riluttanza, delle Procure ad indagare nelle città di provincia sugli illeciti della politica. Credo che quanto sta accadendo da qualche mese a Terni e in Umbria, sia sul fronte della magistratura ordinaria che su quello della magistratura contabile sta restituendo ai cittadini onesti la fiducia in uno Stato che per troppo tempo è apparso assente, quando non anche connivente, con chi ha fatto del governo della città una propria personale baronia. Che poi la sensibilità di questi amministratori sia ridotta al nulla da ipotizzare un qualche ricorso (nell’interesse della città, ha, ha , ha!) come cozze attaccate al proprio scoglio, la dice lunga sulla decenza ormai ampiamente superata. Avvocato Cavicchioli, noi vorremmo credere alle sue dichiarazioni quando, in risposta al sottoscritto che le ricordava il suo passato da socialista, con riferimento a Turati, ai fratelli Rosselli, a Pertini, ed ai valori richiamati da quei personaggi, sul suo onore dichiarava che mai e poi mai sareste ricorsi all’”accanimento terapeutico” se le condizioni obiettive di questo percorso avessero raggiunto livelli di insostenibilità ed indecenza. Attendiamo coerenza. Il popolo, di cui troppo spesso vi siete riempiti la bocca, deve oggi riacquisire il compito non lieve di affidare il governo della città a chi più lo merita”.
Emanuele Fiorini (Lega Nord Terni): “Patetico e grottesco l’atteggiamento del sindaco che resta attaccato alla sua poltrona”. Inaspettato come la pioggia di questa torrida giornata, cala la mannaia della Corte dei Conti. Anzi, visto il parere del Viminale tanto inaspettata non lo era neppure. Di certo oggi è certificato il fallimento di una delle peggiori giunte che la storia della città ricordi. Tuttavia il sindaco, nonostante l’evidenza dei fatti, incredibilmente non rassegna come promesso le proprie dimissioni, aggrappandosi all’ultima speranza del ricorso avverso la decisione della magistratura contabile.
Eppure basta guardare fuori dalle stanze del palazzo per vedere una città distrutta, i disastri sociali, la disoccupazione giovanile record, una incidenza di malattie elevatissima dovuta ad inquinamento, progetti iniziati e mai portati a termine o falliti, negozi chiusi, immobili sfitti ovunque, commercianti portati alla disperazione, sporcizia dappertutto, raccolta dei rifiuti pietosa, accattonaggio fuori controllo e una città non sicura. E soprattutto nessun progetto di sviluppo economico o di rilancio economico sociale. Patetico e grottesco, a questo punto, è l’atteggiamento del sindaco e della sua Giunta nel coltivare la speranza di rimanere attaccati alla poltrona, confidando in un sovvertimento della decisione della Corte dei Conti che non avverrà mai, semplicemente perché il piano di riequilibrio economico finanziario è disastroso.
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