Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la sua squadra di 18 ministri (
LA LISTA –
FOTO) hanno prestato giuramento al Quirinale davanti al presidente Sergio Mattarella. L’esecutivo è così entrato nella pienezza dei suoi poteri. Dopo la cerimonia della campanella per il passaggio di consegne tra Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte (
VIDEO), si è svolto il primo Consiglio dei Ministri. “Pronti a far partire il governo del cambiamento e a migliorare la qualità della vita di tutti gli italiani”, ha scritto Di Maio pubblicando un selfie su Instagram con alcuni neo-ministri. Anche Salvini ha postato un selfie su Twitter: “Emozionato e felice”. Uscendo dal Quirinale ha detto: “L’immigrazione sarà il primo dossier che affronterò” (
VIDEO).
Tria: nessuno vuole uscire dall’Euro in Italia
L’impasse, a quasi tre mesi dalle elezioni e a un passo dal ritorno alle urne, è stata superata ieri dopo un lungo faccia a faccia tra
Luigi Di Maio e
Matteo Salvini. Nodo sciolto quello di Paolo Savona, il professore anti-euro cui Sergio Mattarella aveva negato il dicastero dell’Economia. Savona è ora alla guida delle Politiche europee (
SCHEDA –
IL GIURAMENTO). All’Economia c’è Giovanni Tria (
SCHEDA). Significative le sue prime parole da ministro: “In Italia non esiste alcuna forza politica che dice che vuole uscire dall’Euro”.
Le prossime tappe, la fiducia alle Camere
Il nuovo esecutivo nascerà ufficialmente all’inizio della prossima settimana con il voto di fiducia in Parlamento di M5s e Lega. Secondo indiscrezioni, Conte dovrebbe tenere il proprio discorso sulla fiducia al governo nell’Aula del Senato martedì alle 12. Un’ora e mezza dopo, alle 13.30, il presidente del Consiglio dovrebbe recarsi alla Camera a consegnare il testo delle sue dichiarazioni programmatiche svolte al Senato. La conferenza dei capigruppo della Camera è convocata per lunedì 4 giugno alle 17. Nel corso della riunione verrà stabilito quando si terrà la discussione sulla fiducia al governo a Montecitorio.
Quasi 90 giorni di crisi politica
Uno stallo iniziato dopo il voto del 4 marzo. Poi le elezioni dei presidenti di Camera e Senato, il momento dei due forni e il rifiuto di Mattarella di nominare Paolo Savona ministro dell’Economia. Infine lo sblocco, con la presentazione della lista dei ministri. LEGGI
L’opposizione
Al governo nascente dice “no” Forza Italia, che annuncia una “battaglia per i cittadini”. Preannuncia un’opposizione dura anche il Partito democratico che scende in piazza a Roma con la manifestazione “L’Italia chiamò” nelle stesse ore in cui giura il nuovo esecutivo. “Costruiremo l’alternativa – dice Maurizio Martina – al governo populista e di destra che ha un programma pericoloso, antieuropeo e iniquo”. Si dichiara all’opposizione anche Liberi e uguali.
Astensione da FdI
Fratelli d’Italia, che era disponibile al “sì” alla fiducia, sceglie per ora la linea dell’astensione. “Per patriottismo – dichiara Giorgia Meloni – diamo una mano perché l’Italia è sotto attacco e non ci possiamo permettere il voto a luglio”. M5s era contrario a dare ministeri al partito di Meloni e solo lo stop di Salvini all’alleata ha sbloccato l’intesa nella lunga trattativa finale tra M5s e Lega. (Sky)
Commenta per primo