Chiusi 4 centri di cartomanzia telefonica tra Perugia e Bastia Umbra, un denunciato
PERUGIA – Cartomanzia effettuata via telefono. Quattro società, tre a Perugia ed una a Bastia Umbra, sono finite nel mirino della polizia amministrativa. C’è una persona denunciata. I dettagli di questa indagine sono stati illustrati dal questore di Perugia, Francesco Messina, durante una conferenza stampa.
«Si tratta di una attività che coinvolge tantissime persone anche a causa della crisi economica – ha detto il questore Francesco Messina -. C’è uno sfruttamento anche a livello lavorativo». Gli accertamenti – è stato detto in conferenza – hanno riguardato un centinaio di persone fra titolari e dipendenti. Il denunciato, titolare di una delle tre società di Perugia, è già conosciuto alle Forze dell’Ordine.
Tramite l’utilizzo di call-center telefonici, ma anche attraverso la rete, era stato attivato un giro che ha visto coinvolte tantissime persone in tutto il territorio nazionale.
Tutto è partito dalla denuncia di alcuni dipendenti del call-center che lamentavano il mancato pagamento di stipendi ed una situazione di sfruttamento. Il personale, è stato accertato, lavorava anche da casa. E proprio per questo motivo che è stato coinvolto il nucleo interno all’Ispettorato del lavoro con cui la polizia amministrativa ha lavorato in totale sinergia. I centralinisti ovviamente non erano degli esperti in cartomanzia, ma normali operatori di call center. Presupposti che hanno consentito alla polizia di applicare l’articolo del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps) che vieta l’attività di ciarlatano.
«Questi call center – ha spiegato il questore – davano agli ignari malcapitati indicazioni su loro futuro e la loro fortuna. La crisi – ha detto Messina – che coinvolge tutti spinge le persone a cercare una sorta di conforto in cose che poco hanno a che far con la realtà, ma guardano altre sfere».
I primi accertamenti hanno portato a una sanzione amministrativa con un’erogazione di una multa e poi a un provvedimento di cessazione di attività. Ma a nulla sono valsi gli avvisi. Alla parola cartomanzia era stata sostituita quella di astrologia.
Le persone chiamavano da tutta Italia. Le telefonate costavano fra i 90 centesimi e 1 euro e 50 con due modalità, in alcuni casi componendo il numero costoso 899 con addebito in bolletta o anche attraverso un’utenza fissa che però prevedeva il pagamento anticipato di una certa somma, tramite carta di credito. Le indagini sono comunque in corso per accertare eventuali responsabilità dia altri soggetti.
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