da ACS Notizie
“Denunciare la grave incertezza normativa, burocratica ed economica finanziaria che attanaglia il settore delle piccole e medie imprese dell’agricoltura e della zootecnia umbra”. È questo l’obiettivo della conferenza stampa organizzata dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, sui ‘Bandi del Psr dell’Umbria e la crisi delle imprese’ che si è tenuta questa mattina a Palazzo Cesaroni, alla quale ha preso parte anche il parlamentare europeo Laura Agea.
Liberati e Carbonari hanno sottolineato come questa situazione stia portando alla “chiusura di moltissime piccole e medie aziende agricole e zootecniche che costituiscono l’ossatura fondamentale della regione. E la grande partecipazione di imprenditori che spontaneamente hanno voluto partecipare oggi alla conferenza stampa è la dimostrazione del disagio reale che vivono. Il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 prevede per l’Umbria quasi 900 milioni di euro.
Una cifra ingente che, se gestita nel modo giusto, potrebbe potrebbero fare la differenza per una regione a vocazione agricola come la nostra. Invece ci sono ritardi cronici nei pagamenti, poca trasparenza e scarso rispetto per questi imprenditori. Inoltre l’agricoltura industriale intercetta gran parte delle politiche agricole comunitarie, togliendo risorse alle piccole e medie imprese. Negli ultimi anni – è stato ricordato – abbiamo presentato numerosi atti sull’argomento e su alcuni di queste c’è sta una forte censura che non ci ha neanche consentito di discuterli.
“La Regione – è stato evidenziato – è rimasta indietro e pensa di poter trattare la nuova agricoltura nel vecchio modo. Non è concepibile che si impongano tagli unilaterali a decisioni già prese, a somme già stabilite in favore dei piccoli e medie imprenditori. Per questo nel Parlamento europeo è stata presentata una interrogazione sulla correttezza dei bandi umbri, a volte corretti anche 7 volte. Senza dimenticare la misura 4 del Psr di sostegno agli investimenti che è bloccata per le piccole e medie imprese umbre che hanno fatto investimenti e non hanno avuto riscontri. Infine va segnalato che alcuni dirigenti regionali hanno un atteggiamento di resistenza sulle notizie.Soprattutto quelli che riguardano i legami tra le associazioni dell’agrindustria e la vecchia politica. Ci sono opacità che vanno chiarite nella zootecnia umbra, per liberare energie e risorse nuove. I giovani che si stano affacciando in questo settore stanno riattivando circuito agricolo umbro. Vogliamo essere a loro fianco per cambiare le cose, per aiutarli a reclamare i loro diritti economici, ambientali e alla vita delle loro imprese”.
Invece serve trasparenza e apertura per dare risposte a chi lavora duramente e mantiene un presidio importante sul territorio. La nostra battaglia su questi temi – hanno annunciato Liberati e Carbonari – proseguirà martedì prossimo in Assemblea legislativa, quando discuteremo in Aula un’interrogazione sulle montagne rubate agli agricoltori in Umbria, con la quale chiediamo alla Giunta chi abbia davvero in mano i terreni di montagna dell’Umbria e quanti milioni di euro stia da anni incassando, visto che grandi estensioni sono affittate da anni a società che si tengono i fondi esclusivamente per fruire dei crediti europei, ampliando virtualmente le proprie superfici, senza portarci nemmeno le bestie”.
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