Cagliari, tema lavoro, presidente Cei Bassetti striglia i politici
[quads id=1] CAGLIARI – “Bisogna essere franchi: il tempo delle chiacchiere è finito”. Con queste parole il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, si è rivolto ai politici nella prolusione letta alla Fiera di Cagliari in apertura della Settimana Sociale dei cattolici italiani. Per Bassetti, “è definitivamente concluso anche il tempo dei finanziamenti pubblici senza un progetto che ha lasciato un debito pubblico non solo preoccupante come costo economico per lo Stato, ma soprattutto come drammatico costo sociale per la vita delle persone”. “Mai come oggi – ha aggiunto Bassetti – serve una politica coraggiosa che scelga come norma di indirizzo l’imperativo del bene comune: quell’imperativo che si prende cura della popolazione, a partire dai poveri e dai giovani, in modo autentico con provvedimenti concreti e non solo a parole. Le parole se le porta via il vento, i provvedimenti concreti sono invece un tentativo realistico per il futuro dell’Italia e dell’Europa”.“In Italia le disuguaglianze hanno il principale comune denominatore nei giovani. Reddito e occupazione non solo stanno favorendo le generazioni più ‘ vecchie’ , ma stanno incentivando una drammatica emigrazione di massa dei nostri giovani”.
“Lo voglio dire senza tentennamenti: questa situazione – ha scandito – è inaccettabile! Si tratta di un fenomeno ingiusto che è il risultato di un quadro sociale ed economico dell’Italia estremamente preoccupante”.
In merito, Bassetti ha citato “una recente pubblicazione dell’Istat che descrive un Paese vecchio, anzi, ‘rapidamente invecchiato’ , con livelli di povertà costantemente superiori rispetto alla media europea; con tassi di disoccupazione estremamente alti; e con uno sviluppo economico che stenta a ripartire con decisione”.
Secondo il cardinale Bassetti, questo quadro generale non può lasciare indifferenti tutte quelle donne e quegli uomini ‘liberi e forti’ che hanno veramente a cuore il bene comune”.
“C’è un sistema-Paese – ha affermato il presidente della Cei – da promuovere e da valorizzare con tutte le nostre energie migliori. E la Chiesa, ovviamente, non intende certo sostituirsi alle Istituzioni o occupare spazi impropri, ma vuole dare il suo contributo che nasce dal Vangelo e dalla Dottrina Sociale”. A nome dei vescovi, il porporato ha poi assunto pubblicamente l’impegno “ad approntare tutte le iniziative che sono in suo potere per promuovere il lavoro e favorire l’inserimento nel mercato del lavoro di chi ne sia ancora ai margini”.
LA REPLICA DEL MINISTRO DELLA COESIONE: Replica a stretto giro dal governo al presidente Cei, card. Gualtiero Bassetti che aveva chiesto alla politica di mettere fine al tempo delle
“chiacchiere”. Il ministro della Coesione Claudio De Vincenti, dallo stesso palco delle Settimane Sociali, ha detto: “Se c’è una ripresa economica, anche se parziale, la rivendico al lavoro
fatto. Abbiamo preso provvedimenti concreti, ci stiamo rimboccando le maniche, stiamo affrontando crisi aziendali difficilissime”.
IL PAPA: “Il lavoro precario è una ferita aperta per molti lavoratori, che vivono nel timore di perdere la propria occupazione”. Lo ha affermato Papa Francesco nel visoemessaggio con il quale ha aperto questo pomeriggio la Settimana Sociale dei cattolici italiani, che si tiene a Cagliari per iniziativa della Cei. “Io – ha confidato Francesco ho sentito tante volte questa angoscia: l’angoscia di poter perdere la propria occupazione; l’ angoscia di quella persona che ha un lavoro da settembre a giugno e non sa se lo avrà nel prossimo settembre”. “Precarietà totale. Questo e’ immorale”, ha commentato. “Questo – ha aggiunto – uccide: uccide la dignità , uccide la salute, uccide la famiglia, uccide la societa’ .Il lavoro in nero e il lavoro precario uccidono”. “Non perdete la fiducia”: è l’ appello del Papa a chi è senza lavoro. “Il mio pensiero – dice nel videomessaggio per la Cei – va ai disoccupati che cercano lavoro e non lo trovano, agli scoraggiati che non hanno più la forza di cercarlo, e ai sottoccupati, che lavorano solo qualche ora al mese senza riuscire a superare la soglia di povertà. A loro dico: non perdete la fiducia. Lo dico anche a chi vive nelle aree del Sud d’ Italia più in difficoltà”.
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