Attilio Solinas allo sciopero della Perugina, colpa di fondi di investimento

La multinazionale deve rispettare gli accordi presi qualche mese fa

Attilio Solinas allo sciopero della Perugina, colpa di fondi di investimento

PERUGIA – «La Perugina senza ombra di dubbio è il top, la Ferrari della cioccolata, e non è possibile che venga messo in discussione il futuro di questa realtà produttiva così importante per Perugia e per l’Umbria. Una realtà che ha dietro una storia imprenditoriale eccezionale, recentemente illustrata anche da una fiction di grande successo. Lo ha detto Attilio Solinas, consigliere regionale articolo 1 MDP.  Non è possibile che tanti posti di lavoro vengano messi in discussione da logiche finanziarie arroganti e improponibili. Articolo 1 io MDP – ha aggiunto – è dalla parte dei lavoratori, intende difendere le fasce deboli della società. Noi in questa vertenza siamo a favore dei 360 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro a causa di un fondo di investimento».

Ha poi spiegato: «Questo è bene dirlo, c’è un fondo di investimento internazionale, molto potente, che è entrato nell’azionariato della multinazionale, condizionando le scelte produttive in maniera abnorme. Non è giusto che noi dobbiamo subire condizionamenti da parte di speculazioni finanziarie che nulla hanno a che fare con la realtà di un’azienda e con la vita dei suoi lavoratori. Questa logica che è frutto negativo della globalizzazione va combattuta perché al primo posto deve esserci la vita e il futuro di tanti lavoratori e delle loro famiglie e non i benefici e le rendite finanziarie di alcuni speculatori di cui non conosciamo nome e dove risiedono fisicamente».

«La multinazionale – ha concluso Solinas – deve rispettare gli accordi presi qualche mese fa. Non è possibile che una multinazionale potente come Nestlé non riesca a commercializzare i prodotti di altissimo livello qualitativo di Perugina nel mondo. Se una multinazionale sa fare il suo mestiere deve saper attuare scelte commerciali adeguati. Se non è in grado di farlo, lo dico con franchezza, devono vendere ad aziende che siano in grado di portare avanti la produzione e la commercializzazione del cioccolato Perugina che è un brand storico di altissimo valore, che va difeso in tutti i modi possibili a Perugia e in Umbria».

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