2018-04-16 Attacco in Siria, Theresa May, non lo abbiamo fatto per Donald Trump – La Gran Bretagna ha partecipato all’ attacco contro la Siria “non perche’ ce l’ ha chiesto Donald Trump ma perche’ era la cosa giusta da fare”. Cosi’ la premier britannica, Theresa May, ha risposto in Parlamento, sottolineando che “non si trattava di intervenire in una guerra civile ne’ di un cambio di regime”. L’ obiettivo era colpire la scorta di armi chimiche del regime siriano con un attacco “limitato, mirato ed efficace”, ha puntualizzato. “Il regime siriano e la Russia impediscono agli ispettori dell’ Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) di arrivare a Duma”, lo ha confermato la premier britannica, Theresa May, nella sua relazione al Parlamento sui raid condotti sabato scorso in Siria. “Abbiamo ritenuto d’ intervenire in anticipo perche’ avevamo gia’ le prove sull’ uso delle armi chimiche da parte del regime siriano”, ha sottolineato May.
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La premier britannica Theresa May ha difeso la legittimità dell’ attacco sulla Siria dei giorni scorsi, definendolo “necessario e proporzionato” e richiamando esplicitamente le stesse giustificazioni usate dall’ allora premier laburista Tony Blair per i bombardamenti sulla Serbia all’ epoca della crisi nel Kosovo. May ha rivendicato la responsabilità di aver agito senza attendere l’ indagine Opac e senza far votare il Parlamento anche per la natura “limitata” dell’ intervento, estraneo all’ obiettivo di “cambiare il regime”.
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