04/14/2018 I raid hanno colpito tre obiettivi tra Damasco e Homs. Assad: abbiamo reagito, danni limitati. La Nato appoggia l’azione militare. Mosca: nessun ferito Alle 3 (ore italiane) Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno colpito tre obiettivi in Siria, a Damasco e Homs, in risposta all’attacco chimico alla città di Duma, che i tre alleati attribuiscono al regime di Assad.
Cosa è successo:
I tre obiettivi sono un centro di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio di armi chimiche a ovest di Homs e un importante posto di comando. Sarebbero stati utilizzati circa 100 missili.
Trump, annunciando l’attacco, ha spiegato che è stato necessario a causa dell’utilizzo delle armi chimiche. “Azioni di Assad sono azioni di un mostro”, ha detto.
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Il primo ministro britannico Theresa May ha specificato che l’obiettivo dell’attacco non è quello di rovesciare il regime di Assad. La ministra della Difesa francese Florence Parly ha aggiunto che Mosca è stata informata preventivamente dell’attacco. La Nato appoggia l’azione.
Assad ha detto che l’Occidente ha agito dopo aver perso il controllo nel conflitto, aggiungendo di essere ancora più determinati a distruggere il terrorismo in ogni angolo della Siria.
Dura la reazione della Russia: il presidente Putin, citato da Tass, ha parlato di un atto di aggressione che viola il diritto internazionale richiedendo una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Il premier Paolo Gentiloni ha detto che l’attacco è una “risposta motivata all’uso di armi chimiche”, ma che l’Italia non ha partecipato alle azioni militari.
L’Iran ha avvertito: ci saranno conseguenze nella regione.
L’annuncio di Trump
Donald Trump ha sciolto le riserve e, a una settimana dall’attacco chimico alla città siriana di Duma, ha ordinato la rappresaglia in stretto coordinamento con Londra e Parigi. (LE FOTO) Lo ha fatto in diretta tv in un drammatico discorso alla nazione, in cui ha insistito sulla necessità di agire contro i crimini e la barbarie perpetrati dal regime di Bashar al Assad, definito “un mostro” che massacra il proprio popolo. E, come raccontano alcuni testimoni, i primi missili Tomahawk cadevano su Damasco e Homs proprio mentre il presidente americano stava ancora parlando, intorno alle 21 ora di Washington, le tre del mattino in Italia.
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Assad: attacco perché Occidente ha perso controllo conflitto
Assad, citato da media internazionali, ha detto che l’Occidente ha agito dopo aver perso il controllo nel conflitto, aggiungendo di essere ancora più determinati a distruggere il terrorismo in ogni angolo della Siria.
Secondo quanto riportato dalla Tv siriana, inoltre, 3 civili sarebbero rimasti feriti nell’attacco su Homs. Il regime di Assad ha tuttavia annunciato di aver reagito e di aver subito danni limitati. Le postazioni militari russe non sono state coinvolte dall’attacco.
La difesa aerea siriana ha abbattuto 71 missili cruise lanciati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati. Lo riferisce la Difesa russa, aggiungendo invece che non ci sono stati feriti e che i siti militari siriani hanno subito solo danni minori.
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Operazione di una notte
Per ora si è trattato di una ‘one night operation’, un’operazione unica durata poco più di un’ora, nel corso della quale sono stati colpiti principalmente tre obiettivi, come ha spiegato il Pentagono: un centro di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio per armi chimiche a ovest della città di Homs e un importante posto di comando situato nei pressi del secondo obiettivo. Fonti dell’amministrazione statunitense avrebbero però dichiarato che “la risposta degli Usa non è finita”.
“Questo è un chiaro messaggio per Assad”, ha spiegato il segretario americano alla Difesa, l’ex generale James Mattis, assicurando come al momento non si registrino perdite tra le forze Usa e come sia stato compiuto ogni sforzo per evitare vittime civili. Il segretario ha lasciato intendere che sarebbero stati usati circa 100 missili.
Russia: attaccate anche 4 basi siriane, ma missili abbattuti
La Russia sostiene che i raid di Usa, Gran Bretagna e Francia avrebbero preso di mira quattro aerodromi delle forze armate siriane: tutti i missili lanciati, però, sarebbero stati abbattuti. Secondo il generale russo Serghiei Rudskoi, missili sarebbero stati lanciati contro le basi aeree siriane di Dyuwali, Al-Dumayr, Blei e Shayrat. Quest’ultima base fu colpita un anno fa da bombardamenti missilistici Usa in risposta ad un attacco con gas sarin a Khan Sheikhoun.
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Russia: azioni Usa avranno conseguenze
Putin, citato dalla Tass, ha condannato fermamente l’attacco militare contro la Siria, affermando che si tratta di una violazione del diritto internazionale. Il presidente russo ha inoltre manifestato l’intenzione di chiedere una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Iran: ci saranno conseguenze nella regione
“Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno prove sull’attacco chimico in Siria e sono responsabili per le conseguenze regionali che seguiranno all’attacco deciso senza aspettare che prendessero una posizione gli ispettori dell’Opac”: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Bahram Ghasemi, citato da alcuni media americani.
Cina: no a uso della forza
La Cina, secondo quanto affermato dalla portavoce del ministero degli Esteri, “è fermamente contraria all’uso della forza nelle relazioni internazionali”. Pechino ha inoltre sollecitato l’avvio di una indagine imparziale per fare chiarezza sul presunto attacco chimico di Douma.
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Ue: noi informati, unico obiettivo impedire uso armi chimiche
“L’Ue era stata informata dei bombardamenti aerei mirati di Usa, Francia e Gran Bretagna sugli impianti di armi chimiche in Siria. Queste misure specifiche sono state prese con l’unico obiettivo di impedire l’ulteriore uso di armi e sostanze chimiche da parte del regime siriano”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Federica Mogherini a nome dell’Ue. “L’Ue sostiene tutti gli sforzi per prevenire l’uso” di tali armi, spiega Mogherini, invitando “Russia e Iran ad usare la loro influenza per evitare” che Damasco le usi di nuovo.
Francia: Mosca informata, ambasciatore Usa conferma
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dato il suo sostegno all’operazione: “Sostengo le azioni intraprese dagli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia: questo consentirà di ridurre la capacità del regime di riattaccare il popolo della Siria con armi chimiche”, ha detto Stoltenberg in una dichiarazione. Nel pomeriggio è prevista una riunione degli ambasciatori della Nato a Bruxelles.
La premier britannica Theresa May ha definito “legale e giusto” l’attacco di stanotte contro la Siria, giustificandolo sulla base dei “precedenti del regime siriano nell’uso di armi chimiche”.
“La Russia è stata avvertita in anticipo degli attacchi militari congiunti di Usa, Regno Unito e Francia contro la Siria” ha affermato la ministra della Difesa francese, Florence Parly. La ministra ha aggiunto che l’operazione in Siria è stata “legittima, limitata e proporzionata”. L’informazione, inizialmente smentita dal di Stato maggiore delle forze armate americane, Joseph Dunford, è stata confermata dall’ambasciatore Usa a Mosca.
Il presidente francese Macron ha aggiunto: “La linea rossa dell’utilizzo di armi chimiche è stata superata”.
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