Un’Umbria diversa: l’impegno delle associazioni giovanili
Un’Umbria diversa – Circoli Arci ll Porco Rosso, Jonas Club, UDU e Altrascuola sono solo alcune delle associazioni giovanili attive in Umbria che hanno deciso di avviare un percorso in vista delle elezioni dell’Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta regionale, programmate per il 17 e 18 novembre. Questo evento rappresenta un’importante opportunità per la regione di ripensare il proprio futuro, affrontando problemi storici e cercando soluzioni innovative e condivise.
L’obiettivo di questa iniziativa è portare al centro del dibattito pubblico le istanze dei giovani e degli studenti, una categoria che è stata frequentemente trascurata dal governo regionale attuale. Negli ultimi anni, l’amministrazione ha dimostrato una scarsa attenzione nei confronti delle necessità di questa fascia della popolazione, nonostante i continui appelli e sollecitazioni provenienti dalle associazioni. Si considera quindi che sia giunto il momento di cambiare rotta, riconoscendo che i giovani umbri, con le loro esigenze e le loro idee, rappresentano una risorsa preziosa per il territorio. Le istituzioni dovrebbero dare loro spazio e ascolto, piuttosto che escluderli dai processi decisionali.
L’Umbria è caratterizzata dalla presenza di università che attraggono un numero crescente di studenti ogni anno. Tuttavia, la regione è anche incapace di fornire opportunità adeguate affinché questi laureati possano restare sul territorio dopo il completamento degli studi. Molti giovani si trovano in una condizione di precarietà, poiché le istituzioni locali non offrono stabilità e sicurezza necessarie per un futuro che desiderano costruire in Umbria, ma che spesso sono costretti a realizzare altrove. Questa situazione rappresenta una perdita significativa di risorse per la regione, che investe nella formazione ma non riesce a trattenere le persone che ha preparato.
Il problema inizia già all’inizio del percorso accademico. Si rileva che il diritto allo studio universitario, di competenza regionale, è ancora insufficiente e non garantisce a tutti, in particolare ai più svantaggiati, la possibilità di studiare e trasferirsi in Umbria per realizzare i propri sogni. Un aspetto critico è la grave crisi abitativa che ha colpito il capoluogo regionale negli ultimi anni; investire nella residenzialità pubblica è fondamentale per affrontare questa questione.
Inoltre, preoccupa la crescente presenza di atenei privati e telematici in Umbria, come la Link Campus, di proprietà della famiglia Polidori, e UniCusano, di cui è proprietario il sindaco di Terni, Bandecchi. È fondamentale che l’istruzione e la formazione siano diritti universali, che rispettino standard elevati e non siano soggetti a interessi privati. Solo le università pubbliche possono garantire questo diritto.
L’Umbria è una regione di piccole dimensioni, caratterizzata da numerosi centri che soffrono per la mancanza di politiche strutturali adeguate a favore del trasporto pubblico. Questa situazione dimostra un disinteresse per le esigenze reali dei cittadini. I mezzi pubblici sono insufficienti, i collegamenti sono poco capillari e i costi dei biglietti e degli abbonamenti risultano troppo elevati. I cittadini che vivono lontano dai capoluoghi sono quasi completamente isolati, e muoversi con il trasporto pubblico è diventato impraticabile per motivi economici e pratici.
Ad esempio, mentre gli universitari possono usufruire del Pass Tpl regionale a soli 60 euro all’anno, una misura che si chiede venga stabilizzata, il costo degli abbonamenti per gli studenti delle scuole ammonta a centinaia di euro. Questa disparità è inaccettabile. Si desidera una regione coesa, capace di collegare in modo efficiente tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro residenza.
In aggiunta, negli ultimi anni si è assistito a un deterioramento della salute pubblica nella regione. La sanità pubblica è stata sabotata a favore dell’offerta privata, in un contesto politico che riflette quanto accade a livello nazionale. Negli ultimi anni, sono stati chiusi presidi territoriali e sono stati ridotti i servizi sanitari, come dimostra la situazione dell’ospedale di Spoleto. Si segnala anche la gestione inadeguata di servizi fondamentali per i giovani, come quelli dedicati alla salute mentale, un tema particolarmente sentito dopo la pandemia. Oggi mancano risposte strutturali, e per stare bene è necessaria una sanità territoriale pubblica e accessibile, capace di rispondere ai bisogni dei cittadini, in particolare delle categorie più vulnerabili, spesso trascurate da chi ha governato la regione.
Un altro tema che suscita particolare preoccupazione riguarda le questioni di genere. Negli ultimi anni, i diritti riproduttivi e delle famiglie in Umbria sono stati messi a dura prova. La recente legge sulla famiglia, che è stata contestata in piazza, rappresenta un esempio dell’ideologia della passata amministrazione di Tesei, la quale ha portato la regione alla ribalta nazionale per scelte inadeguate riguardo alla questione dell’aborto.
Un cambiamento netto e deciso su queste tematiche è di estrema urgenza. Si richiede pertanto a chiunque guiderà la regione di impegnarsi a garantire investimenti nei consultori, che sono stati depotenziati e svenduti a organizzazioni anti-scelta, e di assicurare tutele ai CAV, che sono stati lasciati senza supporto. È necessario rispettare e rafforzare le leggi sull’IVG, affinché tutte le persone possano finalmente avere la possibilità di esercitare il proprio diritto di scelta. La proposta include l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole e la protezione dei diritti di tutte le famiglie e modelli relazionali, per combattere le discriminazioni subite da numerosi cittadini.
Su queste tematiche non possono esistere compromessi, a prescindere dall’orientamento politico. Si portano in primo piano contenuti cruciali, poiché si ritiene che sia necessario che i candidati presenti offrano garanzie sui diritti che i cittadini umbri potranno vantare nel caso di una loro vittoria alle elezioni.
Per tutte queste ragioni, si richiede un cambio di passo deciso, in un momento cruciale per il futuro della regione. Si sfida la politica proprio nel periodo elettorale, con l’intento di guardare oltre e immaginare un’Umbria diversa. Si pretende che chiunque aspiri a governare la regione si mostri pronto a costruire un’alternativa condivisa. Da qui a novembre si lancerà una campagna che proporrà un’Altra Umbria, proprio come avvenuto in occasione delle recenti elezioni comunali. L’obiettivo è concludere con un manifesto generazionale che guidi l’azione della prossima amministrazione regionale, auspicando che accetti le proposte avanzate e dimostri una maggiore sensibilità ai temi che riguardano i giovani.
L’obiettivo finale è un’Umbria aperta, inclusiva e sicura, che offra opportunità e spazi per essere ascoltati. Un’altra Umbria, se costruita insieme, è possibile. Oggi inizia questo percorso, con la speranza di portare nuova vita alla regione. “Pretendi un’altra Umbria” è il progetto che impegnerà le associazioni nelle prossime settimane.
Negli ultimi anni, questa regione ha mostrato una mancanza di ascolto nei confronti dei cittadini. È giunto il momento di un cambiamento radicale. Si invita quindi la popolazione a seguire e supportare questa iniziativa.
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