Università di Perugia, la presidente Martina Domina parla a nome degli studenti PERUGIA – La Presidente del Consiglio degli Studenti, Martina Domina, rappresentando l’intera comunità studentesca dell’Ateneo umbro, è intervenuta all’inaugurazione dell’anno accademico ponendo l’accento su diverse tematiche, soprattutto di carattere europeo ed internazionale, approfittando della presenza del Presidente dell’Europarlamento Tajani. Un discorso improntato sui valori della rappresentanza, sulla condizione nazionale di una generazione da “le mille contraddizioni”, sull’Europa e l’Erasmus, sulla parità di genere e sulla situazione del diritto allo studio in Italia ed in Umbria.
Ha esordito criticando chi nel corso degli anni ha appellato i giovani in modi alquanto negativi mentre “la precarizzazione impedisce di realizzarci a pieno negli studi prima e nel mondo del lavoro poi”, affermando che forse non si è davanti a dei bamboccioni, bensì a “studenti e studentesse che fanno fatica a trovare una loro precisa collocazione nel complesso scenario politico, economico e sociale”
Domina ha ricordato il ruolo cruciale della rappresentanza studentesca per la crescita che l’Ateneo ha vissuto negli ultimi anni soprattutto per quanto riguarda l’ampliamento dei servizi offerti agli studenti. Tuttavia ha aggiunto che il percorso intrapreso non è ancora ultimato e che molto ancora c’è da fare: tra le tante cose, aumento delle borse di mobilità internazionale, potenziare i servizi offerti dal Centro Linguistico d’Ateneo, accrescere l’offerta di Double Degrees e snellire le procedure burocratiche.
Ampliando la prospettiva del suo discorso, ha espresso una critica nei confronti di un’Europa “che dopo essersi aperta in modo definitivo quindici anni fa oggi invece per certi versi sembra volersi richiudere, innalzando barriere” e che quindi sta perdendo il senso di una comunità europea che con l’introduzione dell’euro sembrava volersi avvicinare e conoscere. Ed il sogno è quello di poter un giorno vedere “una madre Europa che sia in grado di allargare le braccia, senza distinzioni né restrizioni” che per poterla costruire è necessario combattere le paure con il buon senso e la cultura.
Infine, Domina ha parlato della necessità di tornare ad investire nelle università, quali luoghi deputati ad avere “il delicato compito di rivolgersi ad una comunità sfiduciata e apparentemente perduta” e facendo un excursus sulla situazione nazionale e regionale del diritto allo studio, riportando dati da cui emerge come negli ultimi anni sono state registrate 65 mila iscrizioni in meno in tutta Italia e sottolineando come la recente riforma ISEE ha escluso 36 mila studenti dalla possibilità di usufruire delle borse di studio, in contrasto con i dettati costituzionali.
Rivolgendosi alla Regione Umbria, la cui situazione è ben più rosea data la totale copertura delle borse di studio, ha auspicato che “si possa investire sempre di più anche su quelle categorie in condizioni di grave difficoltà economica, affinché l’accesso alla formazione sia sempre garantito e sostenuto” e ricordando le misure che i rappresentanti hanno portato avanti insieme all’Ateneo per aiutare quei studenti che si trovano in condizioni di gravi difficoltà economiche.
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