04/25/2018 Un italiano su tre non sa cosa sia la Festa della Liberazione del 25 aprile E’ il 25 aprile, ma sono sempre meno gli italiani che sanno di cosa oggi si faccia memoria. Renato Mannheimer ha pubblicato sul Giornale un sondaggio: il 33 per cento dei nostri compatrioti non ha idea di che cosa sia il 25 aprile. Qualcuno dice «anniversario di Roma capitale», qualcun altro «festa del lavoro», altri non sanno neppure abbozzare una risposta. Ignoranza dei giovanissimi?
No, gli ignoranti prevalgono nella fascia dai 25 ai 45 anni. Colpa della scuola, si dice sempre. Ma è una sciocchezza. Intanto, è assurdo concepire la scuola come un qualcosa di separato rispetto al resto della società, come se solo alla scuola competesse il ruolo di educare.
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E poi, alla seconda guerra mondiale non si arrivava mai, a scuola, neppure ai miei tempi. Ma tutti sapevamo che cos’era il 25 aprile perché ce lo avevano raccontato e tenuto desto nella memoria. Mia mamma lavorava in via Petrella, a pochi metri da piazzale Loreto, e vide Mussolini e la Petacci appesi a testa in giù; ho avuto familiari fascisti, socialisti e cattolici, il 25 aprile era una ricorrenza che divideva, ma tutti – tutti gli italiani! – avevano comunque coscienza della nostra storia. Decenni di idiozia inflitta al popolo hanno cancellato dalla nostra memoria non solo il 25 aprile, ma tutto il nostro passato, di cui sappiamo poco o nulla, senza capire quanto stiamo perdendo.
In ogni caso, il contenuto simbolico del 25 aprile rimane ancora oggi un elemento di rilievo per conoscere e interpretare correttamente i sentimenti della nazione.
Ma ci si può domandare in che misura gli italiani sono consapevoli di che cosa si celebra il 25 aprile. Sanno, in particolare, quali avvenimenti vengcno ricordati in questo giorno? E quali significati e insegnamenti vengono loro attribuiti?
O per molti è solo un giorno di vacanza dalla scuola o dal lavoro, senza che se ne sappia bene la motivazione? Una ricerca effettuata nei giorni scorsi dall’Istituto EumetraMR di Milano, intervistando un campione nazionale di cittadini al di sopra dei 17 anni di età, ci evidenzia un quadro contraddittorio e, per verti versi, preoccupante. Circa due intervistati su tre (67%), infatti, mostrano di conoscere con relativa precisione ciò che si ricorda il 25 aprile. Ma ben un terzo (33%) dei nostri concittadini non ne ha idea o il che forse è ancora peggio ne ha una completamente errata. La percentuale di non conoscenza è comunque decisamente maggiore di quella risultante da un analogo sondaggio condotto nel 2001 (risultava il 13%) limitato però alla sola città di Milano.
In particolare, oggi, il 15% non sa proprio cosa rispondere al quesito che domanda cosa si commemora il 25 aprile. E un altro 18% offre risposte paradossali, dicendo che in questa data si festeggia «l’Unità d’Italia» (2%, la percentuale può sembrare bassa ma corrisponde a centinaia di migliaia di cittadini e raggiunge le dimensioni di diversi partiti politici) o «l’anniversario di Roma come Capitale» (3%) o «la Festa del lavoro» (2%) o, forse un poco più plausibilmente, ma sempre mostrando una conoscenza imprecisa, «la fine della seconda guerra mondiale» (9%).
Contrariamente alle aspettative di qualche analista sociale, la maggiore ignoranza del significato del 25 aprile non si rileva nelle generazioni più giovani, dai 18 ai 24 anni (ove la conoscenza è del 75%, con pur sempre un quarto dei Millennials che non sa nulla del 25 aprile), ma in quelle successive, dell’«età di mezzo», dai 25 ai 45 anni (circa 40% di non conoscenza). E, com’era facile attendersi, tra quanti hanno un titolo di studio meno elevato. Ma anche tra i laureati, ben uno su quattro non conosce il significato della ricorrenza.
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