Tangenti sanità sei arresti a Milano, domiciliari a primari del Pini e Galeazzi

04/10/2018 – Tangenti sanità sei arresti a Milano, domiciliari a primari del Pini e Galeazzi  – Sono ai domiciliari, un imprenditore in cella. Accusa corruzione  Due primari dell’ ospedale Pini di Milano, due del Galeazzi e un direttore sanitario sono stati posti agli arresti domiciliari e un imprenditore è finto in cella nell’ ambito di un filone di indagine sulla sanità milanese coordinato dai procuratori aggiunti Eugenio Fusco e Letizia Mannella.

04/10/2018 – Tangenti sanità sei arresti a Milano, domiciliari a primari del Pini e Galeazzi  – Sono ai domiciliari, un imprenditore in cella. Accusa corruzione  Due primari dell’ ospedale Pini di Milano, due del Galeazzi e un direttore sanitario sono stati posti agli arresti domiciliari e un imprenditore è finto in cella nell’ ambito di un filone di indagine sulla sanità milanese coordinato dai procuratori aggiunti Eugenio Fusco e Letizia Mannella. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dal Nucleo di Polizia tributaria della Gdf. Le accuse sono di corruzione. Tra gli arrestati nell’ ambito dell’ inchiesta su presunte tangenti nel mondo della sanita’ , c’ e’ anche Paola Navone, direttore sanitario dell’ Istituto ortopedico Gaetano Pini-Cto, fiore all’ occhiello della sanita’ milanese. Sempre ai domiciliari, e’ finito Giorgio Maria Calori, primario di ortopedia del Pini.

“Il Pini e’ l’ ospedale piu’ facile del mondo (…) perche’ non ci sono gare, se sei amico di un chirurgo usi i prodotti che vuole, cioe’ e’ tutto libero, e’ tutto libero”. A parlare e’ l’ imprenditore Tommaso Brenicci in un’ intercettazione agli atti dell’ inchiesta milanese che ha portato al suo arresto e a quello di altre 5 persone per presunte tangenti pagate nel mondo della sanita’ .

Parole che, sottolinea il gip, rappresentano “una genuina dichiarazione ampiamente accusatoria in ordine alla scarsa trasparenza e legalita’ delle forniture dell’ Istituto Ortopedico Gaetano Pini”. L’ ipotesi della Procura e’ che l’ imprenditore, l’ unico tra gli arrestati finito in carcere, abbia corrotto i sanitari per ‘ piazzare’ i dispositivi medici prodotti dalla sua societa’ .  Dagli atti dell’ inchiesta su presunte tangenti nella sanita’ milanese, emergono le difficolta’ economiche legate a un mutuo del chirurgo ortopedico Giorgio Maria Calori, finito ai domiciliari. Per farvi fronte, il medico avrebbe manifestato una sempre crescente “cupidigia“, in un episodio anche nei confronti di un’ anziana paziente.

A raccontarlo e’ Gustavo Cioppa, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia: “Ti volevo dire una scena allucinante…una relazione di Calori a una vecchietta che era morta di fame e che gia’ aveva pagato 300 euro di visita, una vecchietta che se tu la vedi sono di quelle a cui do’ una mano….ha fatto una relazione di due pagine le ha chiesto 1200 euro…a me stava quasi venendo di intervenire…la vecchietta ha detto:’ posso pagare in due rate?’ …’ allora la perizia la prossima volta gliela faro’ in due tempi’ …come clinico e come chirurgo numero uno e come umanita’ zero spaccato!”.

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