Situazione Colussi di Petrignano, oggi presidio davanti i cancelli

Con gli ammortizzatori sociali che si esauriranno nei prossimi mesi

Situazione Colussi di Petrignano, oggi presidio davanti i cancelli 
ASSISI – I sindacati Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e Ugl insieme ad alcuni dipendenti oggi hanno protestato davanti alla sede della Colussi a Petrignano di Assisi per richiamare l’attenzione sulla situazione di un’azienda strategica per l’Umbria, che sta però attraversando un periodo di difficoltà. “Con gli ammortizzatori sociali che si esauriranno nei prossimi mesi – spiegano i sindacati – si rende assolutamente necessaria l’immediata presentazione di un piano industriale in grado di scongiurare esuberi e ipotesi di ridimensionamento del sito umbro”.

Che sa accadendo alla Colussi?

«Sta accadendo – spiega Daniele Marcaccioli della Uila Uil – che ormai sono alcuni anni che questo stabilimento è in sofferenza, in quanto alcune produzioni sono state spostate da qui a Fossano. Ben 3500 tonnellate di fette biscottate sono state spostate in Piemonte, ora le parti si sono invertite ed è Fossano ad essere in difficoltà e  noi vogliamo un piano industriale che riporti a Petrignano di Assisi la produzione, questo, ovvio, anche a salvaguadia dei posti di lavoro».

Un rilancio che i lavoratori aspettano e che meritano per quello che hanno fatto in questi anni dimostrando un grande attaccamento alla “maglia”. 

La Colussi è in contratto di solidarietà e a Massimo Morelli dell’Ugl abbiamo chiesto quanti posti di lavoro sono a rischio.

«Si parla – spiega – di un esubero di circa 70 persone, questo è quello che l’azienda ci ha detto. Noi aspettiamo con ansia questo incontro che dovrebbe esserci il mese prossimo o dove ci dovrebbe essere illustrato il piano industriale. Se mai ci sarà questo piano industriale. Piano che stiamo attendendo ormai da due anni. La solidarietà è agli sgoccioli».

«Sappiamo – dice Michele Greco della Cgil – che ci sono notevoli problemi di tenuta occupazionale e aspettiamo gli inizi maggio perché l’azienda ci ha detto che avrebbe presentato questo piano di rilancio, un piano industriale risolutivo rispetto alle problematiche. E’ chiaro – aggiunge – che se il 9 maggio non avremo una risposta degna, dignitosa e concreta rispetto a queste nostre richieste noi dovremo passare al livello successivo di vertenzialità».

La Cgil dice che si riunirà con i lavoratori, nel caso il piano non venisse presentato o non fosse risolutivo, per decidere quali forme di lotta continuare.

Le fette biscottate non sono a marchio Colussi e questo le penalizza, comunque, sul mercato. 

«Diciamolo chiaramente – dice Dario Bruschi della Fai Cisl dell’Umbria – se si fosse trattato di marchio Colussi, le fette sarebbero state molto meno penalizzate sul meracato. Sarebbe stato un prodotto più identificabile dal consumatore». Bruschi spiega anche che la Colussi è stata la prima a fare prodotti senza olio di palma, a fare prodotti con farine particolari, guardando, in sostanza molto alla qualità.

«Chiediamo – annuncia Bruschi – che la Colussi, insieme alla Regione, alle altre istituzioni, all’Università un progetto che qualifichi anche il prodotto delle fette o ne tiri fuori qualcuno di nuovo e che va a sostituire il volume di produzione che c’era per poter garantire i posti di lavoro».

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