Sette giovani stranieri espulsi dall’Italia, erano di buona famiglia PERUGIA – Sette stranieri sono stati espulsi dal territorio nazionale perché ritenuti “socialmente pericolosi”. E’ il risultato di un operazione effettuata, in sinergia, dall’Arma Carabinieri e dalla Polizia di Stato. Il tutto è stato illustrato stamani in una conferenza stampa a cui hanno preso parte il Questore di Perugia, Francesco Messina, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Paolo Piccinelli, il funzionario dell’ufficio immigrazione Rosaria De Luca e il capo di gabinetto della questura perugina Francesco Barba. All’incontro con i giornalisti erano presenti anche i comandanti delle Compagnie di Gubbio e Città della Pieve, i capitani Piergiuseppe Zago e Andrea Caneschi.
L’ufficio immigrazione della questura del capoluogo umbro ha condotto alla frontiera i giovani – di nazionalità marocchina, tunisina e albanese, di età compresa tra 19 e 25 anni – segnalati dalle compagnie di Gubbio e Città della Pieve per i loro “comportamenti penalmente rilevanti”. La particolarità dell’operazione è rappresentata dalla regolarità dei documenti di soggiorno degli stranieri. Erano di buona famiglia e i genitori da tempo residenti nel territorio.
I dettagli:
A Gualdo Tadino e Nocera Umbra: «Tre giovani, due marocchini e un tunisino di età compresa tra i 19 e i 21 anni di Gualdo Tadino e Nocera Umbra – ha detto il tenente Pier Giuseppe Zago, comandante della stazione carabinieri di Gubbio – sono stati espulsi dal territorio perché avevano intrapreso un percorso criminale da diverso tempo, fin dalla minore età. Tra i reati effettuati vi sono furti, rapine, porto di oggetti atti ad offendere, violenza sessuale di gruppo, avvenuta su treno in direzione Ancona. Gli stessi soggetti – ha spiegato il comandante, a Gualdo Tadino avevano danneggiato lo scorso Natale il Presepe Emozionale».
Nella Zona del lago: «Un gruppo di quattro giovani di nazionalità marocchina e albanese, di età compresa tra i 22 e i 25 anni, hanno commesso una tipologia di reati nelle aree intorno al lago, tra Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e Castiglione del Lago – lo ha spiegano il maresciallo dei carabinieri della compagnia di Città della Pieve, Andrea Caneschi – aggiungendo che questi ragazzi avevano creato una sorta di sodalizio criminale, una vera e propria banda, con persone, sia della zona, sia di origine campana. Un sodalizio – ha concluso il comandante – che con l’espulsione siamo riusciti ad arginare. Era diventato un fenomeno che creava problemi per l’ordine e la sicurezza pubblica».
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