Riccardo Gaucci, è come suo padre vuole lo scudetto meritato sul campo
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA – “Abbiamo ottenuto di essere ammessi alla Champions League, ma meritiamo pure lo scudetto”. Riccardo Gaucci é tornato per qualche ora a Perugia dove abita la sua famiglia (la moglie Giorgia, spoletina e le figlie Martina e Gaia) ma sta già ripartendo perché sabato il Consiglio Generale del calcio di Malta (formato da 80 membri) dovrà decidere se assegnare formalmente lo scudetto al Floriana (di cui Riccardo é presidente da cinque anni) o decidere di non concederlo.
“Lo abbiamo vinto sul campo. Quando il torneo é stato bloccato per il Coronavirus, mancavano sei turni ed eravamo in testa, ininterrottamente dalla prima giornata, con tre punti di vantaggio sulla seconda (il potente La Valletta, ndc) e vantavamo il migliore attacco, la migliore difesa, il capocannoniere del torneo… Un dominio netto.”
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Però Gaucci vive tra l’ansia e la preoccupazione per il verdetto di sabato
La gioia della partecipazione (“Enorme gratificazione per me che ho preso il club cinque anni fa sull’orlo del fallimento”) rischia di essere oscurata dal mancato riconoscimento dello scudetto.
“Pensavo che il riconoscimento dell’ammissione alla Champions comportasse, automaticamente, anche la concessione dello scudetto. In Francia, in Belgio, in Scozia, paesi che si sono attenuti alle linee guida della Uefa, così hanno fatto. La federazione maltese, invece, ha deciso che il verdetto dovesse dipendere al voto dei rappresentanti degli 80 club del paese. E questo mi sembra u. Poco strano. Non vorrei che dietro a questa decisione si muovano invidie per la nostra società che nel giro di pochi anni una Coppa di Malta, una Supercoppa e un altro preliminare di Champions League… Il titolo é un nostro diritto… Ed io sono pronto a dedicarlo a mio padre”.
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E se il Consiglio generale desse una risposta da … pollice verso?
“Io spero di no. Che si imponga il principio della lealtà sportiva. Se così non dovesse essere faremo valere nelle sedi più opportune, i nostri diritti.” Riccardo “Cuor di Leone”, non per nulla figlio di Luciano Gaucci, é pronto a lanciare il guanto della sfida. “Lo scudetto lo abbiamo meritato sul campo. Se non ce lo riconosceranno ci rivolgeremo alla Uefa e se necessario alla FIFA.”
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