Referendum Costituzionale, gli elettori hanno detto NO! PERUGIA – Gli italiani il 4 dicembre 2016 hanno votato per il referendum costituzionale scegliendo il No all’approvazione del testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, No alla riduzione del numero dei parlamentari, No al contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, No alla soppressione del Consiglio Nazionale Economia Lavoro (Cnel) e No alla revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”
A livello nazionale nelle 61.551 sezioni il 59,36 per cento degli elettori ha votato No e 40,64 Sì. Nella regione Umbria prevale il NO con il 51,17 per cento. Il 48,83 per cento ha scelto il SÌ. Nella Provincia di Perugia il 50,21 ha scelto No e 49,79 per cento ha votato Sì. Nella provincia di Terni il 53,95 ha detto No e il 46,05 per cento ha scelto il Sì.
Molti i comuni in cui ha prevalso il fronte del No. Bocciato Renzi a Ficulle, Montefranco, Montecastrilli, Guardea, Arrone, Calvi, Bettona, Cascia, Giano, Fossato, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Lugnano in Teverina, Nocera Umbra, Costacciaro, Narni, Passignano, Gualdo Cattaneo, Orvieto, Todi, Trevi, Montecchio, Spoleto, Collazzone, Fabro, Monteleone di Spoleto, Massa Martana, Spello, Cannara, Acquasparta, Corciano, Foligno, Monte Castello di Vibio, Norcia, Scheggia, Assisi, Terni, Amelia, San Gemini, Ferentillo.
Si vince a Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Città della Pieve, Magione, Baschi. In vantaggio a Perugia. Vince a Gualdo Tadino con 4.262 voti, al no 4.178, Montone, San Giustino, Fratta Todina, Valtopina, Umbertide, Città di Castello, Marsciano, Bevagna, Montefalco, Torgiano, Sigillo, Gubbio.
In tutte le regioni il No, solo in due regioni gli italiani hanno detto sì: la Toscana e il Trentino Alto Adige. Vittoria per il Sì anche per gli italiani che hanno votato all’Estero.
L’affluenza alle urne alla chiusura del seggi si è attestata al 68,48 per cento. In Umbria ha superato la media nazionale. L’affluenza è stata del 73,47 per cento. La regione con l’affluenza più alta è il Veneto con il 76,66 per cento seguita dall’Emilia Romagna con il 75,93. La regione con affluenza più bassa è stata la Calabria con il 54,43 per cento seguita dalla Sicilia con il 56,65 per cento.
Il premier Matteo Renzi ammette la sconfitta e rassegna le dimissioni al presidente della Repubblica. Così come lui stesso ha dichiarato durante la conferenza a Palazzo Chigi. Il discorso di Renzi. Il no ha vinto in modo straordinariamente netto, auguro buon lavoro ai leader del fronte del No, oneri e onori. Tocca a chi ha vinto avanzare proposte serie e coerenti, ai sostenitori del Sì va un abbraccio ma non ce l’abbiamo fatta a convincere la maggioranza dei cittadini. Volevamo vincere, non partecipare, mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. C’è rabbia, delusione, amarezza, tristezza, ma siate fieri di voi stessi, fare politica andando contro qualcuno è facile ma fare politica per gli altri è più bello. Politica non si fa per i propri figli, si può perdere una battaglia ma questo è il Paese più bello del mondo. Io ho perso, nella politica italiana non perde mai nessuno. Io invece ho perso, lo dico col nodo in gola, non sono riuscito a portarvi alla vittoria pur avendo fatto tutto ciò che si potesse fare. Credo nella democrazia, o trascorso mille giorni in questo palazzo, l’Italia deve scattare e non galleggiare. Dobbiamo credere nel futuro. Questa riforma? Non siamo stati convincenti. L’esperienza del mio governo finisce qui. Volevo cancellare troppe poltrone della politica Italia quella che salta è la mia. Dopo il Consiglio dei ministri consegnerò le mie dimissioni al Presidente Mattarella. Lasceremo a chi prenderà il nostro ambizioso progetto Casa Italia, vengo dal mondo dell’associazionismo e dai boy scout, sono abituato a lasciare meglio ciò che trovo meglio. Lasciamo l’Italia con un 2017 in cui saremo protagonisti a Taormina a maggio col G7, l’Expo e il Giubileo non sono merito del governo ma dei professionisti e delle forze dell’ordine e armate dedite alla bandiera e al Paese. Aspetto di salutare il mio successore, chiunque egli sarà. Grazie ad Agnese e ai miei figli, mille giorni sono volati, saluto i giornalisti. Nell’era della post verità siate fedeli e degni interpreti della vostra missione.
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