Rassegna stampa del 27 febbraio 2020, sfoglia anche Corriere Salute
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Terrorismo, inneggiava all’Isis, trentaduenne espulso dall’Italia
Un trentaduenne marocchino è stato espulso dall’Italia per motivi di sicurezza nazionale con un provvedimento del ministro dell’ Interno, al termine di un’inchiesta dei carabinieri del Ros, coordinata dalla procura di Perugia, sul terrorismo di matrice jihadista.
L’uomo si trovava in Italia dai primi anni 2000. Le indagini, condotte tra il novembre 2018 e il luglio 2019, hanno “consentito di documentare – riferiscono gli investigatori – il progressivo percorso di radicalizzazione che aveva intrapreso”. In particolare, avrebbe pubblicato in internet “materiale propagandistico inneggiante al jihad, con espliciti inviti a sostenere i combattenti in Siria” ed avrebbe diffuso ai suoi contatti (attraverso applicazioni di messaggistica) “video prodotti da figure di spicco dell’ Islam radicale, in prevalenza stranieri, che, teorizzando l’odio verso i miscredenti e il disprezzo verso la cultura occidentale, predicavano il ‘divieto religioso’ d’ integrazione”. Il Ros ha anche accertato, “a conferma del connotato integralista dell’ indagato”, come questi avesse imposto alla moglie “di non richiedere la cittadinanza italiana, in quanto l’ acquisizione di tale status l’ avrebbe posta in contrapposizione rispetto ai precetti dell’ Islam più puro”.
La questura rende noto che dall’inizio del 2020, le istruttorie trattate dall’ufficio immigrazione sono più di 40, sfociate nei provvedimenti di espulsione firmati dal prefetto di Perugia, in gran parte riguardanti cittadini stranieri autori di gravi reati. Per dieci di loro, è stato disposto il rimpatrio con immediato accompagnamento coattivo alla frontiera; per altri sette è stato disposto l’accompagnamento al Cpr, per 20 è scattato l’ordine di allontanamento dal territorio nazionale, ulteriori sette hanno scelto la partenza volontaria quale alternativa all’espulsione.
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