Quando il bello si sposa con il buono

Musica e solidarietà per giovani e persone svantaggiate

Quando il bello si sposa con il buono

di Antonella Valoroso
Quando il bello si sposa – “Costruire una città attraverso la musica, coniugando il bello con il buono”. Il maestro Enrico Bronzi, in collegamento video con la Sala delle Colonne di Perugia, ha scelto le parole del musicista tedesco Paul Hindemith e la saggezza degli antichi greci per sintetizzare il senso profondo dei progetti con i quali, anche quest’anno, la Fondazione Perugia Musica Classica, grazie al sostegno della Fondazione Perugia e del Borletti-Buitoni Trust, rinnova il suo impegno per andare incontro alle giovani generazioni e a tutte quelle persone che vivono situazioni di marginalità e di disagio. 
Dal canto suo la dott.ssa Anna Calabro, Presidente della Fondazione Perugia Musica Classica, non ha dubbi: “La mia percezione -afferma- è che stia crescendo una comunità di ascolto. La musica è scambio e non può essere elitaria, il nostro lavoro ha un senso se riesce a raggiungere anche chi si trova ai margini. Il progetto Musica per crescere esiste dal 2003 e la sperimentazione portata avanti dai musicisti sostenuti dalla Fondazione Perugia Musica Classica ha fatto scuola in tutta Italia”.
Nato 22 anni fa da un’intuizione del M° Leonardo Ramadori, il progetto musica per crescere è un percorso di avvicinamento alla musica che parte dai piccolissimi e li accompagna negli anni alla scoperta del magico modo delle sette note. 
“Il problema delle platee con i capelli bianchi ai concerti di musica classica ce l’hanno tutti -osserva il percussionista- ma quando abbiamo incominciato ad andare incontro alle esigenze dei bambini ci siamo resi conto che qualcosa poteva cambiare. Con i nostri progetti i bambini scoprono che il fagotto non è soltanto un panino con la frittata ma uno strumento fondamentale per l’orchestra. Ancora più importante è il fatto che le nostre proposte musicali riescono ad avvicinare alla musica bambini e bambine le cui famiglie non hanno una cultura musicale e che, pertanto, sarebbero destinati a restare esclusi da questo mondo che invece può e deve essere patrimonio di tutti”.
Quest’anno, il progetto Musica per crescere propone ben tre produzioni originali pensate per le diverse fasce di età: con i bimbi e le bimbe della scuola dell’infanzia e del primo ciclo della scuola primaria si andrà alla scoperta dei sette suoni e dei sette colori con Abraca… Bum!; bambine e bambini della scuola primaria e del primo ciclo della scuola secondaria di primo grado remeranno a tutta forza per aiutare Dorothy e i suoi amici a raggiungere il regno verde del Mago di Oz; i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di primo e secondo grado attraverseranno invece l’oceano per seguire da vicino la storia d’amore e d’amicizia di Tony & Maria.
Al progetto Musica per crescere, come ha spiegato il M° Enrico Bindocci, si aggancia poi quello dell’Ascolto consapevole, un programma di conferenze-concerto che offre a studentesse e studenti delle scuole di primo e secondo grado l’opportunità di riflettere sulla musica e di partecipare con piena consapevolezza a una selezione di concerti della stagione degli Amici della Musica.
Ma il lavoro degli artisti, come ha sottolineato il M° Simone Frondini, ha ancora più valore quando diventa un dono nel senso più nobile del termine, quando abbatte le barriere del pregiudizio e della diffidenza per portare la speranza e la bellezza nei luoghi del disagio e dell’esclusione.
“Il progetto Musica come dono -osserva Frondini- ci ha insegnato che è possibile realizzare anche l’impossibile quando si mettono insieme le giuste idee e le indispensabili risorse economiche. L’Orchestra da Camera di Perugia, in fondo, è nata proprio grazie al progetto Musica per crescere. Poi abbiamo incominciato a pensare che si poteva portare la musica nei luoghi del disagio e dell’esclusione, della malattia e della sofferenza, come il carcere di Capanne, i reparti di terapia intensiva  neonatale negli ospedali, nei centri che accolgono le persone affette dalla malattia di Alzheimer. Andiamo in questi luoghi per donare la nostra musica, ma siamo soprattutto noi musicisti ad arricchirci, imparando sempre di più e vivendo delle emozioni fortissime”.
A collaborare al progetto Musica come dono ci saranno anche quest’anno la pianista e musicologa Chiara Bertoglio e la docente di psicologia Stefania Panza, che nelle scorse settimane hanno realizzato con i detenuti del Carcere di Capanne un percorso di avvicinamento al Messiah di Haendel, un capolavoro assoluto della musica barocca che è diventato per i detenuti della sezione penale un’occasione preziosa di rielaborazione e riflessione , di riscoperta della propria dignità e umanità. 
Un’opera preziosa e necessaria che, come ha sottolineato l’assessore Fabrizio Croce, la nuova amministrazione comunale di Perugia ha intenzione di sostenere. Così come ha intenzione di affiancare l’iniziativa della Fondazione Musica Classica che il prossimo febbraio intende portare due concerti del Quartetto AKTAMAR nelle periferie, rivolgendosi a un pubblico di adulti e bambini.
“L’arte non dovrebbe mai essere autoreferenziale -ribadisce il Direttore Generale della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi- e le iniziative della Fondazione Musica Classica, che si muove da sempre in questa direzione, si sposano perfettamente con i valori della Fondazione Perugia, il cui impegno principale è proprio quello di coniugare una cultura del dono e della bellezza con i valori dell’inclusione e della solidarietà”.

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