Presidente Cei Bassetti ha incontrato la stampa nella sua Perugia
PERUGIA – «Non vedevo l’ora di ritornare perché quando si è abbastanza anziani si ha bisogno anche di rimettere piede a casa, così si dice a Firenze», lo ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Italia, Cardinale Gualtiero Bassetti. Il vertice della Cei ha incontrato la stampa nella sua residenza di piazza IV Novembre a Perugia.
«Ecco uno dei vantaggi – ha detto – che posso aver ricevuto con questa residenza, è proprio una certa stabilità in diocesi perché non può essere e non può avere incarichi nella CEI chi non è vescovo diocesano residenziale. La stabilità della diocesi di Perugia – ha aggiunto – mi permette di poter fare il presidente della Cei».
Una sorta di garanzia, quindi, per poter restare alla guida come Vescovo di Perugia e Città della Pieve, e questo, di certo, non dispiace a nessuno.
«Eh sì – ha aggiunto sorridendo – diventa una garanzia per restare e quindi mi dovrete sopportare».
Agli operatori dei media suggerisce di essere utili alla comunità, ma aggiunge anche che: “Veramente io tutte le volte che ci siamo incontrati e per la festa del Patrono o in altre occasioni e ho sempre apprezzato il servizio che voi fate e mi è sempre sembrato un servizio obiettivo un servizio per il bene della gente per il bene comune”.
Il presidente ha detto che anche anche con ruoli diversi, “ognuno di noi ha la sua missione, la sua vocazione”. «Quello che conta – ha detto – è servire la gente e quindi io voglio dirvi, ecco continuate così e aiutatemi».
Bassetti ha invitato i media anche a stimolarlo. «Io – ha dichiarato – sono molto contento se può servire alla mia persona e anche al bene della gente della città».
Una settimana densissima di emozioni per il Cardinale e non lo nasconde. «Certo – dice – quello che più mi ha colpito è stato l’affetto dei confratelli, io ne conosco tanti dei Vescovi perché per 10 anni ho fatto il visitatore dei seminari e quindi li incontravo. Ma dei 50 60 vescovi nuovi che ha fatto Papa Francesco, ne avevo visti alcuni soltanto sulle carte. Vedere – quindi – anche l’affetto poi con cui mi hanno salutato dopo che ero stato il primo della terna mi ha incoraggiato».
Parlando del Pontefice, il Presidente della Cei ha raccontato che “alla fine dell’udienza di mercoledì mi è venuto incontro, ma era era felice insomma e mi ha dimostrato la sua gioia con qualche battuta come fa lui”
«L’affetto collegiale – dice ancora . quello dei vescovi e anche la stima del Santo Padre mi hanno incoraggiato ad accettare e a fare questo servizio».
Un monito ai Grandi della Terra al G7, pensate ai più piccoli
Sollecitato sul G7 di Taormina, Bassetti dice che: “Ai grandi della terra io dico di pensare ai piccoli, perché noi tutti che abbiamo una responsabilità, a qualunque livello, e siamo veramente i primi a doverci preoccupare del bene della nostra gente”.
Da buon Pastore qual è, non si dimentica del creato e della sua salvaguardia. «E’ la nostra casa comune – dice – e mi colpiscono le parole del Pap quando dice nella “Laudato sii” che la terra piange perché i suoi figli non la rispettano. Piange perché la feriscono continuamente. La terra – ammonisce Gualtiero Bassetti – è una madre continuamente colpita dai suoi figli e questo può provocare divisioni».
Un sollecito quindi ai grandi della Terra a ad avere un occhio di riguardo per per l’ecologia.
«Ancora più importante – afferma in chiusura di intervista – è la pace, grande dono che Dio ha fatto l’umanità. E con la pace non si può scherzare, perché pace e giustizia vanno di pari passo e allora si deve pensare anche agli ultimi. Papa Francesco ha declinato una nuova categoria “gli scarti” e mi colpisce Papa Francesco quando dice che gli scarti sono il frutto dell’ indifferenza. Se io sono indifferente nei confronti degli altri o dell’altro qualunque egli sia io l’ho ucciso, l’ho già ucciso, l’ho eliminato, perché gli ho tolto la dignità di persona, io prego per loro è prego intensamente perché hanno una grande responsabilità per questi equilibri della pace e della giustizia del mondo della salvaguardia del creato».
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