Pranzo di protesta dei ristoratori davanti alla villa di Draghi



Pranzo di protesta dei ristoratori davanti alla villa di Draghi, ma lui non c’è

Una manifestazione regolarmente autorizzata dalla questura di Perugia per chiedere al Governo di riaprire in sicurezza sì ma di riaprire subito. I ristoratori sono stremati da indennizzi insufficienti e bollette da pagare. Con il rischio di non riaprire più. E così alcuni ristoratori umbri domenica mattina sono andati a portare i loro piatti e le eccellenze umbre davanti alla villa del premier Draghi a Città della Pieve.

“Vogliamo riaprire subito in sicurezza. I piatti che oggi abbiamo preparato per donare al presidente del Consiglio Draghi li vogliamo servire nei nostri ristoranti, non ce la facciamo più”. E’ l’appello di Simone Ciccotti, chef dell’Antica Trattoria San Lorenzo a due passi da corso Vannucci a Perugia, che si rivolge al premier, chiedendo di poter tornare al lavoro.

Il piatto principale preparato in onore del presidente è stato un “uovo in uovo”, con sopra una grattata di tartufo bianco. “È un piatto – ha spiegato Ciccotti – che simboleggia la continuità. E rappresenta anche le nostre volontà, noi vogliamo andare avanti, e anche se siamo stanchi non ci arrendiamo, ma adesso fate i lavorare”.

A Città della Pieve c’erano anche, oltre al titolare dell’antica trattoria San Lorenzo, lo chef Gianfranco Vissani che proprio in Umbria, a Baschi, ha la sua Casa Vissani, Lina Angelucci chef del Balestruccio, Alberto Massarini del Pentagramma, Petronilla Angelucci dell’omonima azienda agricola, Giuliano Martinelli dell’azienda Giuliano Tartufi e il viticoltore Marco Caprai. C’era anche il sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini.

“Vogliamo date certe sulle riaperture. Poter fare ristorazione all’aperto non basta, soprattutto in questa stagione in cui per mangiare fuori fa ancora freddo”, ha aggiunto Ciccotti. Ma Draghi, in questo fine settimana, è rimasto lontano da Città della Pieve, deludendo le aspettative degli organizzatori dell’iniziativa che avrebbero voluto consegnargli di persona alcuni prodotti enogastronomici dell’Umbria.



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