Politiche 2018, il PSI umbro non parteciperà a iniziative elettorali, il video

Il PSI individua una “certa criticità” sulla composizione del quadro delle candidature che non ha mai visto, ufficialmente, il coinvolgimento a livello regionale della coalizione

Politiche 2018, il PSI umbro non parteciperà a iniziative elettorali, il video

PERUGIA – «Il PSI umbro non intende prendere parte a Comitati o iniziative elettorali, sottolineando che la lista “Insieme”, che pure sarà presente in Umbria, non è espressione di componente socialista, non essendo stata condivisa con gli organismi del partito umbro». Lo ha dichiarato il segretario regionale, Cesare Carini.

Il Partito Socialista Italiano dell’Umbria, nel corso della conferenza stampa, ha ribadito il rammarico e la preoccupazione per il mancato riconoscimento della presenza, nei collegi uninominali, di rappresentati espressione della componente della coalizione.

«Consideriamo un errore politico non aver rappresentato la coalizione in Umbria nei collegi uninominali, c’era la possibilità e invece il Partito Democratico ha individuato solo candidati del suo partito – ha detto Cesare Carini durante il suo intervento -. Queste elezioni politiche potevano essere l’occasione per rimarcare il concetto dell’importanza di una coalizione politica di centrosinistra. Questo non è accaduto».

«Riteniamo – ha aggiunto – che dare spazio e rappresentanza agli alleati sarebbe stato senza dubbio un elemento di forza della coalizione. Si sarebbe potuto presentarsi agli elettori in maniera plurale e meno univoca. Si e’ invece preferito comporre un quadro tutto interno al PD escludendo, di fatto personalità, di altre forze politiche presenti e consistenti sul territorio regionale come quella socialista».

Il PSI ha sottolineato che dal punto di vista politico, queste scelte, costituiscono un errore che rischieranno di aumentare l’astensionismo, rischiando di premiare liste e candidati di altri schieramenti. «Nei prossimi giorni – fanno sapere i segretari regionale, Cesare Carini, e provinciali di Perugia e Terni, Carlotta Caponi e Rosario Pastura – saranno riuniti gli organismi del partito in Umbria, e in quella sede tenendo conto degli umori delle rappresentanze territoriali, si elaborerà una linea politica comune. Questo darà modo al nostro partito, ancora saldamente radicato in Umbria e che può contare su numerosi amministratori, iscritti e simpatizzanti, di uscire rafforzato da questa vicenda».

Il PSI individua una “certa criticità” sulla composizione del quadro delle candidature che non ha mai visto, ufficialmente, il coinvolgimento a livello regionale della coalizione. C’è stato un continuo rimpallo di responsabilità fra il livello nazionale e quello regionale, come si può evincere dagli articoli di stampa pubblicati nelle ultime ore.

Gli organi di partito sono stati convocati per venerdì: «Ci adegueremo – ha aggiunto Carini – su quello che sarà la linea politica che i nostri direttivi regionali e provinciali indicheranno. Noi non parteciperemo a comitati elettorali per una lista in cui non configurano esponenti del PSI dell’Umbria. Non remeremo contro, il da farsi – ha concluso il segretario – lo decideremo insieme agli organismi come giusto che sia».

«Il nostro – ha dichiarato Pastura – è un partito radicato sul territorio e che avrebbe potuto dare alla coalizione di centrosinistra una spinta maggiore, un contributo sia in termini politici di elaborazione programmatica, sia in termini di consensi. Speriamo per il bene del paese che il centrosinistra regga, pur nelle difficoltà che sono evidenti a tutti. Da qualunque parte la si analizzi, si tratta di una scelta poco comprensibile, e forse nemmeno troppo lungimirante e convincente».

Alle ultime regionali (2015) la lista del Psi ha ottenuto il 3,46% di consensi, con un 3,67% nella provincia di Perugia e un 3,68 nel capoluogo umbro. In termini assoluti si tratta di 12.200 voti.

Nelle elezioni amministrative del 2014, nei comuni sopra 15mila abitanti, dove si presentano liste di partito, questi sono i risultati raggiunti dal Psi: 5,14% a Perugia, 2,82% a Foligno, 5,18% a Spoleto, 3,25% a Gubbio, 8,88% a Marsciano, 3,58% a Umbertide. «Siamo stati determinanti in molti comuni sotto i 15.000».

Alle amministrative del 2016 oltre all’importante risultato di Città di Castello, con il 21,53% alla lista socialista e la rielezione di Luciano Bacchetta a sindaco al primo turno, il Psi ha ottenuto il 3,12% ad Assisi.

Alle amministrative del 2017, a Todi la lista socialista ha preso il 9,06%; a Narni, risultando determinante per la vittoria al primo turno della coalizione di centro sinistra, ha ottenuto l’8,55%.

«Evidentemente – aggiunge Pastura –, nelle valutazioni di chi ha definito il quadro delle candidature, questo possibile bacino di consensi non è stato ritenuto indispensabile. Credo non sfugga a nessuno che si è preferito giocare una partita interna al Pd, con la ricerca di equilibri e bilanciamenti fra le varie componenti. A questo punto, si eviti il rimpallo di responsabilità sulle decisioni prese, fra livello regionale e nazionale. Come siano andate le cose è ormai evidente a tutti, al di la di annunciati passi indietro, spostamenti di lato e inchini. Il rischio è che la toppa sia peggio del buco e che non faccia altro che alimentare delusione e malumore tra la base del PSI».

«La coalizione – ha poi dichiarato Caponi – non si è mai riunita, nonostante i ripetuti nostri solleciti. Nell’unico appuntamento di confronto che abbiamo avuto, due settimane fa, si è notata l’assenza, forse strategica, del segretario regionale del Pd, mentre gli altri membri non hanno voluto affrontare il discorso relativo alle elezioni politiche, in quanto privi di questo mandato, indirizzando il confronto sulle elezioni amministrative di fine maggio. Un primo segnale che da parte del Pd qualcosa non tornava riguardo la composizione di un quadro di alleanze in vista delle elezioni politiche del 4 marzo”.

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