Piero Terracina è diventato cittadino onorario di Perugia PERUGIA – Dopo il Baiocco d’argento consegnatogli nel 2014, questa mattina la città di Perugia ha aperto le sue porte ad un nuovo cittadino onorario: Piero Terracina. Un riconoscimento fortemente voluto sia da Avis Perugia che dal Comune di Perugia, in virtù della proposta presentata dalla consigliera di Fdi-An Lorena Pittola ed approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, che già in passato avevano ospitato per la ricorrenza del Giorno della Memoria, uno degli ultimi italiani sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz.
Nella prima parte della mattina, presso il Duomo di Perugia, Piero Terracina ha incontrato i ragazzi delle scuole perugine, raccontando loro la triste esperienza e tutto il suo dolore nel ricordo di sopravvissuto al campo di concentramento. All’incontro con i ragazzi, oltre a Terracina, hanno partecipato anche Ruth Dureghello, Presidente della Comunità ebraica di Roma; Samuel Modiano, altro reduce italiano della Shoah; Roberto Olla, giornalista, conoscitore dei temi dell’antisemitismo.
Ad accogliere Piero Terracina il Sindaco di Perugia Andrea Romizi, il Presidente del Consiglio Comunale Leonardo Varasano, i vice presidenti Lorena Pittola e Sarah Bistocchi il Presidente di Avis Comunale Perugia Fabrizio Rasimelli e il Vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve Paolo Giulietti. Da segnalare l’esibizione della cantante umbra Elisa Cecchetti, accompagnata dal Maestro Alessio Alunno e la performance musicale del “Coro Kalophonix”, gruppo musicale del Comune di Copertino (LE), altro comune che ha conferito la cittadinanza onoraria a Terracina.
Pietro Terracina ha risposto alle domande dei giovani perugini e di tutti i presenti, raccontando in prima persona la sua terribile esperienza nel campo di sterminio di Auschwitz. Negli ultimi anni, con sempre maggiore determinazione, Terracina si è dedicato alla testimonianza della tragedia che ha vissuto, incontrando soprattutto i ragazzi nelle scuole.
La giornata, promossa da AVIS e Comune di Perugia, è quindi proseguita presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, dove il Comune ha consegnato a Piero Terracina la pergamena attestante la cittadinanza onoraria, concessa dal Consiglio Comunale di Perugia lo scorso 30 gennaio, con questa motivazione: “per l’elevato valore morale ed umano che la sua biografia esprime e per la profonda rilevanza che riveste la sua esperienza di vita. Sopravvissuto all’Olocausto, più volte ospite nella nostra città in occasione del Giorno della memoria, ha creato e rafforzato nel tempo un legame con Perugia ed i suoi cittadini, attraverso la propria presenza alle cerimonie commemorative ufficiali e la testimonianza diretta che ha sempre voluto portare, soprattutto alle nuove generazioni per far comprendere loro l’importanza del rispetto della vita e della differenza, siano esse razziali, etniche, religiose o sociali”.
Dopo l’inno d’Italia, è stato il presidente Varasano a fare gli onori di casa, ricordando che Terracina diviene cittadino onorario al termine di un percorso culminato nella cerimonia di oggi. Il percorso nasce da lontano perché negli ultimi cinque anni Terracina si è legato a Perugia. In questo contesto, due anni fa, Terracina in sala dei Notari ha consegnato alla città la sua testimonianza preziosissima, che trasudava sangue ed emanava l’odore dell’orrore.
Per questo si è deciso di aviare l’iter, raro, per l’attribuzione della cittadinanza recentemente votata all’unanimità dal Consiglio su proposta del consigliere Pittola. “Per noi è un onore: cittadinanza significa trasformare Terracina in figlio della città di Perugia. Un’iniziativa che ci consente, inoltre, di dare un messaggio forte, rivolto alla tutela della dignità umana: l’uomo, cioè, vale in quanto tale ed ha una dignità intrinseca che non gli si può togliere”. Altri messaggi che emergono dall’incontro – ha segnalato Varasano – sono l’importanza della storia (da Pirandello: è fremito, tumulto, carne e sangue) e della memoria, testimone prezioso che non dobbiamo mai lasciar cadere.
E poi microfono al protagonista, Piero Terracina, che ha voluto in apertura ringraziare la consigliera Pittola per la proposta e la città di Perugia per averla recepita. Terracina ha detto di accogliere con gioia la cittadinanza, anche in rappresentanza di tutti i “correligionari” tanto colpiti dall’Olocausto. “Ricambio l’affetto che la città di Perugia mi ha riservato, con lo stesso affetto, perché qui ho splendidi ricordi legati a tanti incontri con i giovani”.
Uno, in particolare, è rimasto nel cuore di Terracina, quello con una ragazza non vedente che ancora oggi lo commuove. Insomma Perugia è una città con cui Terracina ha un legame tutto speciale, una sorta di simbolo del suo impegno civile. “Dobbiamo fare memoria del passato perché, attraverso il presente, ci proietti nel futuro. Per dire e gridare le stesse parole del passato: mai più”.
A concludere la giornata è stato l’intervento del sindaco Andrea Romizi, un saluto – ha riconosciuto – difficile e sentito, perché ascoltare testimonianze di questo genere non è cosa semplice e non può lasciare indifferenti. Tra i tanti passaggi ascoltati – ha continuato Romizi – i più commoventi sono quelli legati al ricordo di Terracina e Modiano dei rispettivi padri. Testimonianze che trasmettono una sofferenza: avere dei figli, ma non poter indicare loro una via, una fiducia, una speranza. “Queste parole, questi ricordi devono appartenere a tutti noi; noi che ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere, optando per la via più semplice o per quella più complessa, che, tuttavia, è l’unica in grado di mantenerci uomini”. Oggi – ha concluso il sindaco – vogliamo rinsaldare il legame con quella storia, riaffermando i valori dell’unità e della coesione. Oggi, in sostanza, Perugia compie la sua scelta: rimane fedele a certi valori, onorando Piero Terracina e la sua storia.
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